lunedì 25 Novembre 2024

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“Vienimi (a ballare)”, la proposta passionale-meridionale di Aiello – RECENSIONE

Disponibile dallo scorso 3 luglio il nuovo singolo del cantautore calabrese, intitolato “Vienimi (a ballare)

Dopo averci fatto versare lacrime di sangue con Arsenico e La mia ultima storia, per Aiello (qui la nostra ultima intervista) è arrivato il tempo di farci ballare a ritmo dei suoni, dei colori e dei profumi della sua terra. “Vienimi (a ballare)” è un pezzo dalle forti sonorità latine e dall’impetuosa anima meridionale, frutto di una ricerca a metà strada tra pop e urban, il tutto impreziosito da un’ormai consolidata riconoscibilità vocale.

Mondi che si mescolano e danno vita a nuove formule, soluzioni e scenari, un modo rivoluzionario di intendere e concepire il cantautorato ai giorni nostri, pur attingendo dall’immenso patrimonio della scuola romana, bolognese, genovese, milanese, ecc ecc. Insieme a Brunori Sas, Antonio è tra i baluardi della nuova scena calabrese, di questo movimento passionale-meridionale che fornisce spunti e liriche ispirate, in un contesto socio-musicale che scarseggia di grandi contenuti.

In tal senso, “Vienimi (a ballare)” mostra nuove sfumature e nuovi orizzonti sul mondo di Aiello, che con il precedente disco Ex-Voto ci aveva abituato a un certo tipo di atmosfere più intime, meno carnali. Nonostante lo sbalzo d’umore, riesce nell’intento di risultare sempre convincente e molto riconoscibile, caratteristica affatto scontata. Funziona perché si fa ambasciatore di una cultura e di una musicalità meridionale, degna di essere scoperta e tramandata anche tra le nuove generazioni.

Archiviato il tempo delle mele, per Aiello è tempo di tequila, sale e limone, di divertire e di divertirsi sulle note di una canzone che non ambisce a diventare un tormentone, rappresentando bensì una valida alternativa all’indigestione di proposte musicali simili e ripetitive tipiche di questa stagione. Ascoltando “Vienimi (a ballare)”, possiamo dirlo, l’estate trascorrerà piacevole e ancora più leggera al punto da poter fare il bagno anche senza aspettare le canoniche tre ore dopo aver mangiato.

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© foto di Pasquale Autorino Siermond

Vienimi (a ballare) | Video

Vienimi (a ballare) | Testo

I miei segni sulla schiena
sono nei della memoria
ho la pelle morbida
lo dicevi verso sera

Ogni tanto penso ancora
se non fossi andato a scuola
non avrei capito bene
quanta merda puoi evitare

Prometto a me stesso
che non ti cerco più

che non mi domando più
se c’è un indirizzo
nel quale hai nascosto
le cose
a cui noi a cui tengo di più

Prometto che io non ti cerco più
che non mi avveleno più che troverò
il modo
per credere presto in un altro
bisogno
e ci prenderò gusto

Amore portami a bere
tequila, sale e limone
vienimi a ballare
lasciami ballare
prova a immaginare
le mie stelle al sole

Amore portami a bere
tequila, sale e limone
tu mi devi il mare
lasciami annegare
prova a immaginare
le mie stelle al sole

Sei un archivio senza chiavi
se ci entri poi scompari
il tuo terrazzo ti ricordi
quanto vino a denti stretti
con la scusa della pioggia
siamo andati sul divano
senza chiedermi il permesso
hai iniziato con la mano

Prometto che io non ti cerco più
che non mi avveleno più
che troverò il modo per credere
presto
in un altro bisogno
e ci prenderò gusto

Amore portami a bere
tequila, sale e limone
vienimi a ballare
lasciami ballare
prova a immaginare
le mie stelle al sole

Ora ti scatterò la foto dell’estate
e scorderò
le notti nei castelli
che non ho
colpa di un’onda
che
porta il tuo nome sulla riva

Amore portami a bere
tequila, sale e limone
vienimi a ballare
lasciami ballare
prova a immaginare
le mie stelle al sole

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.