Ogni giorno una canzone che ci ricorda un anno e un momento diverso
IL GIORNO:
Giorno “pagano” questo 19 febbraio dato che, nell’antica religione greca, ricordava la festa dedicata al dio del vino, Dioniso. Storicamente questa è anche la giornata in cui viene assegnato a Thomas Edison il brevetto per l’invenzione del fonografo (1878) e in cui William Schroeder risulta essere ufficialmente il primo paziente a sopravvivere ad un trapianto di cuore (1985).
Musicalmente quella del 19 febbraio è la giornata che ricorda la nascita di una apprezzatissima interprete nostrana come Marina Fiordaliso, stella della canzone italiana che il pubblico ha imparato a conoscere ed amare per tanti intramontabili successi. Tra le sue canzoni più celebri impossibile non citare l’eterna ‘Non voglio mica la luna’.
LA CANZONE:
Il 19 febbraio 2014 arrivava in rotazione radiofonica la voce profonda e scura di Cristiano De Andrè, in quei giorni in scena al Festival di Sanremo proprio con Il cielo è vuoto.
Nella seconda annata consecutiva del regolamento che prevedeva la presentazione di due brani in gara questa canzone fu la prescelta per lo sviluppo della gara vera e propria. In un cantato ascendente capace di coinvolgere ed emozionare il cantautore genovese riusciva a disegnare con forza i contorni di un amore sullo sfondo di un paesaggio in tempesta fatto di paure ed attese.
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Il cielo è vuoto | Videoclip
Il cielo è vuoto | Testo
Il cielo è vuoto, c’è soltanto il sole
Che acceca la terra e fa esplodere il grano
E noi che intanto bruciamo
Il cielo è vuoto perché aspetta il seme
Dei nostri sogni e di quello che faremo
Di quello che faremo
È un mantice il cielo è una strana officina
è Dio che si dimentica di fare tutto il suo lavoro
Si stacca l’anima non fa più rumore
Puoi chiudere gli occhi ma non puoi più morire
E me ne frego di quale luce sei illuminata
Io sono illuminato dai lampi che sono tutto il mio sereno
Non posso accettare niente di meno di quello chiedi
Quello che mi aspetto da te
Ed io mi aspetto molto da te
Il cielo è vuoto c’è soltanto il respiro
è solo un miraggio per prenderci in giro
Non puoi più fingere con me
È un limite il cielo, è un segreto è un tesoro
è Dio che si dimentica di fare tutto il suo lavoro
Si stacca l’anima non fa più rumore
Puoi chiudere gli occhi ma non puoi più morire
E me ne frego di quale luce sei illuminata
Io sono illuminato dai lampi che sono tutto il mio sereno
Non posso accettare niente di meno di quello che
Di quello che mi aspetto da te
Ti accorgi che il cielo è vuoto
Perché la nostra immaginazione
Ha bisogno di spazio, ha bisogno di spazio
È vuoto perché la nostra immaginazione,
Naviga nello spazio
Si stacca l’anima non fa più rumore
Puoi chiudere gli occhi ma è vietato morire
E me ne frego di quale luce sei illuminata
Io sono illuminato dai lampi che sono tutto il mio sereno
Non posso accettare niente di meno di quello che
Di quello che mi aspetto da te
Ed io mi aspetto molto da te
Io mi aspetto molto da te
Io mi aspetto molto da te
Ilario Luisetto
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