venerdì 22 Novembre 2024

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Gianni Nazzaro, l’ultimo saluto al romantico interprete degli anni ’70

Il mondo della musica piange la scomparsa del cantante e attore napoletano

In questo afoso martedì di fine luglio rivolgiamo l’ultimo saluto a Gianni Nazzaro, uno degli interpreti più popolari degli anni ’70, che ha nobilitato la bella canzone italiana in un momento storico di profonda transizione, in piena affermazione del cantautorato.

Nato a Napoli il 27 ottobre del 1948, inizia la sua carriera a diciassette anni, esibendosi nei locali con un variegato repertorio composto da generi diversi, dallo shake al twist. Soprannominato “Buddy, il cantante pazzo”, da subito prova delle sue versatili doti interpretative.

Nel 1968 inizia a farsi chiamare con il suo vero nome, partecipando a Un disco per l’estate con “Solo noi”, manifestazione che vincerà successivamente per ben due volte: nel 1972 con “Quanto è bella lei” e nel 1974 con “Questo sì che è amore”, due dei suoi principali successi.

Partecipa a sei edizioni del Festival di Sanremo: nel 1970 con “L’amore è una colomba” in coppia con Marisa Sannia, nel 1971 con “Bianchi cristalli sereni” insieme a Don Backy, nel 1972 con “Non voglio innamorarmi mai”, nel 1974 con “A modo mio” (l’unico pezzo in gara nella storia della kermesse ad essere firmato da Claudio Baglioni), nel 1983 con “Mi sono innamorato di mia moglie” e nel 1994 con “Una vecchia canzone italiana”, eseguito con il collettivo della Squadra Italia.

Storica la sua mancata partecipazione nel 1987, l’artista si candida con “Perdere l’amore”, brano che non supera le selezioni e che, scherzo del destino, si aggiudicherà la vittoria di Sanremo dodici mesi più tardi, con la celebre versione di Massimo Ranieri che tutti ricordiamo.

Nel corso della sua longeva carriera ha alternato la professione di cantante a quella di attore, lavorando per il cinema nelle pellicole “Ma che musica maestro” di Mariano Laurenti, “Venga a fare il soldato da noi” di Ettore Maria Fizzarotti e “Scandalo in famiglia” di Marcello Andrei.

Sul piccolo schermo ha preso parte alle soap “Un posto al sole” e “Incantesimo”, recitato nelle serie tv “Crazy boat” e “Donna d’onore”, oltre ad aver partecipato alla quarta edizione di Tale e quale Show con Carlo Conti nel 2014.

Oggi, martedì 27 luglio, ci lascia un‘icona della canzone romantica degli anni ’70. Con le sue interpretazioni, Gianni Nazzaro si è fatto portavoce di storie e di sentimenti d’altri tempi, segnando un profondo tratto della musica leggera italiana, a cavallo tra due o più epoche.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.