giovedì 21 Novembre 2024

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Raf, venticinque anni di “Collezione temporanea”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Dopo aver celebrato Anime salve di Fabrizio De Andrè, L’imboscata di Franco Battiato, Amici per sempre dei Pooh, Canzoni di Lucio Dalla, Cremona di Mina, Il mucchio di Biagio Antonacci, Le cose che vivi di Laura Pausini, Dove c’è musica di Eros Ramazzotti e Nessun pericolo… per te di Vasco Rossi, torniamo a parlare di un altro progetto discografico che proprio quest’anno festeggia le nozze d’argento dalla sua prima pubblicazione, vale a dire “Collezione temporanea” di Raf.

Si tratta del settimo album in studio del cantautore pugliese, rilasciato il 31 ottobre del 1996, la prima raccolta ufficiale anticipata dal singolo “Un grande salto”, unico inedito presente in scaletta. Per il resto, sono stati inclusi e riarrangiati sedici successi dell’artista, inseriti nei precedenti lavori: Self control del 1984, Svegliarsi un anno fa del 1988, Cosa resterà… del 1989, Sogni… e tutto quello che c’è del 1991, Cannibali del 1993 eManifesto del 1995.

Il risultato è un disco che celebra i primi dodici anni di carriera di Raf, mettendo ordine in quello che possiamo considerare già un ottimo repertorio, grazie alle hit che sono diventate dei cult degli anni ’80 e ’90: da “Ti pretendo” a “Il battito animale”, passando per “Sei la più bella del mondo”, “Due”,  “Gente di mare”, “Inevitabile follia”, “Oggi un Dio non ho”, “Stai con me”, “Cosa resterà degli anni ’80” e “Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è”.

Una raccolta che getterà le basi per i successivi album, in modo particolare per La prova, un disco all’insegna della ricerca e della sperimentazione, e per il più rassicurante con Iperbole, che otterrà un importante successo commerciale all’indomani dall’uscita e, soprattutto, nel tempo. Questo e molto altro è “Collezione temporanea”, un’antologia ricca di belle canzoni rilette in chiave contemporanea e più minimale, meno sfarzosa delle versioni originali, in maniera decisamente essenziale.

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Collezione temporanea | Tracklist e stelline

  1. Un grande salto ★★★★★
    (Raf)
  2. Il battito animale ★★★★★
    (Cheope – Raf)
  3. Interminatamente ★★★★☆
    (Cheope – Raf)
  4. Cosa resterà degli anni ’80 ★★★★★
    (Giancarlo Bigazzi – Giuseppe Dati – Raf)
  5. Sei la più bella del mondo ★★★★★
    (Raf)
  6. Ti pretendo ★★★★★
    (Giancarlo Bigazzi – Gianni Albini – Raf)
  7. Gente di mare ★★★★★
    (Giancarlo Bigazzi – Umberto Tozzi – Raf)
  8. Svegliarsi un anno fa ★★★★☆
    (Giancarlo Bigazzi – Raf)
  9. Inevitabile follia ★★★★★
    (Giancarlo Bigazzi – Raf)
  10. Malinverno ★★★★☆
    (Giuseppe Dati – Raf)
  11. Due ★★★★★
    (Cheope – Raf)
  12. È quasi l’alba ★★★★☆
    (Cheope – Raf)
  13. Oggi un Dio non ho ★★★★★
    (Giuseppe Dati – Raf)
  14. Il suono c’è ★★★☆☆
    (Cheope – Raf)
  15. Stai con me ★★★★★
    (Cheope – Raf – Eric Buffat – Leonardo Abbate)
  16. Dentro ai tuoi occhi ★★★★☆
    (Cheope – Raf)
  17. Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è ★★★★★
    (Giuseppe Dati – Raf)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.