venerdì, Aprile 26, 2024

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Anna Tatangelo e l’arte di sapere e sapersi perdonare – RECENSIONE

L’interprete ciociara lancia il secondo estratto dal suo settimo album “La fortuna sia con me

“Consapevolezza” è la parola chiave nascosta all’interno del nuovo singolo di Anna Tatangelo, intitolato Perdona e contenuto all’interno de La fortuna sia con me, disco pubblicato lo scorso 8 febbraio. A poche settimane di distanza dalla sua ottava partecipazione sanremese con Le nostre anime di notte, la brava e bella interprete torna in rotazione radiofonica con un pezzo pop e convincente, che consolida il suo nuovo stile e si allontana dai classicismi orchestrali che hanno contraddistinto la prima parte della sua carriera. Composto per lei da Niccolò Verrienti, Giulia Capone e Carlo Verrienti, il brano rappresenta un invito maturo e determinato a mettere da parte l’orgoglio, lasciandosi andare a nuove intenzioni, ricominciando tutto da capo se necessario.

Dalle parole da evitare a quelle dette apposta per far male, nel testo si susseguono considerazioni volte ad analizzare i comportamenti e le dinamiche di un rapporto, proponendo soluzioni e spunti su cui riflettere, per evitare di cancellare i ricordi e convincersi che quella determinata persona non esiste più o che, ancora peggio, non ha mai fatto parte della tua vita. Una strategia a breve termine che serve fino ad un certo punto perché, prima o poi, la mancanza e i sensi di colpa riaffiorano quando meno te l’aspetti.

Allora il segreto quale potrebbe essere? Farsene una ragione e perdonare, prima se stessi e poi gli altri, lasciando il privilegio di far credere al nostro interlocutore di avere in mano le redini del gioco, così quel “svuotami, umiliami, confondimi” diventa un modo per far capire a noi stessi che è arrivato il momento di riscoprire un po’ di amor proprio, cicatrizzando il dolore per ricominciare da zero.

In tal senso, “Perdona” è un invito a focalizzare l’attenzione sulle cose realmente importanti, lasciando andare via quelle apparentemente futili, una canzone in cui ci si può ancora immedesimare e cavare qualcosa di buono. Da sempre Anna Tatangelo racconta i sentimenti attraverso la sua voce, continuare a farlo in maniera matura e responsabile non può che rappresentare un valore aggiunto, per imparare a rialzarsi e arrivare alla conclusione che le delusioni sono solo di passaggio.

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Perdona | Audio

Perdona | Testo

Tutte le volte che dovresti, ma non sai evitare
quelle parole dette apposta per fare male
tornano, bloccano lo stomaco
si attaccano a quel che rimane
e lascio andare via i ricordi come giorni persi
per poi convincermi di nuovo che tu non esisti
ma tornano, alcuni non si scordano
circondano quel che rimane

È solo di passaggio un’altra delusione
un’altra cicatrice che porterà il tuo nome
ma se ritorni per davvero a spazzar via il dolore
da pietra sarò gesso
si sbriciola il mio cuore
perdonami, perdona

Mi parli di un mondo crudele che ci insegna a odiare
ma poi è lo stesso posto in cui ancora posso amare
svuotami, umiliami, confondimi
non togliermi quel che rimane

È solo di passaggio un’altra delusione
un’altra cicatrice, che porterà il tuo nome
ma se ritorni per davvero a spazzar via il dolore
da pietra sarò gesso
si sbriciola il mio cuore

Il nostro orgoglio ha dato il peggio
ci ha traditi lungo il viaggio
esprimiamo un sentimento
che oggi sembra valga zero
e invece, non è vero
Perdonami, perdona
(perdonami)

È solo di passaggio un’altra delusione
un’altra cicatrice che porterà il tuo nome
ma se ritorni per davvero a spazzar via il dolore
da pietra sarò gesso
si sbriciola il mio cuore
perdonami, perdona

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.