lunedì 25 Novembre 2024

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“Gorilla”, l’innovativo e ispirato groove di Nico Arezzo – RECENSIONE

Disponibile in rotazione radiofonica dallo scorso 10 luglio il nuovo singolo del cantautore siciliano

A poche settimane dalla nostra piacevole intervista, torniamo a parlare di Nico Arezzo, artista classe ’98 tra i più interessanti della nuova generazione. In precedenza, lo abbiamo notato e apprezzato ai provini dell’undicesima edizione italiana di X Factor, ai casting di Amici, come vincitore del Festival Show 2017 e come semifinalista di Sanremo Giovani 2019.

“Gorilla” è il titolo del singolo scelto per accompagnarci in questa pazza estate 2020, un brano altrettanto folle, nel senso più geniale del termine, perché mescola un po’ di sano cazzeggio ad un sound dal piglio internazionale, coinvolgente, fresco, divertente, ritmato, potente, originale e per certi versi inedito per il nostro Paese. Finalmente non una canzone nata a tavolino per spaccare su TikTok.

Come già mostrato con il precedente brano Volo, in realtà Nico Arezzo è molto ma molto altro ancora, ovvero un cantautore capace di spaziare tra i generi portando avanti la sua anima e il suo groove. Uno dei pochi talenti sulla scena che credo possano funzionare anche all’estero, perché non scimmiotta – passatemi il termine – davvero nessuno, se non (come in questo caso) se stesso.

In tal senso, “Gorilla” è uno dei pezzi più innovativi attualmente in circolazione, originariamente presentato alle selezioni di Sanremo Giovani 2018 e rientrato nella rosa dei sessantanove semifinalisti, ma non compreso fino in fondo. Oggi risplende di nuova luce con le strofe completamente rivisitate, la supervisione artistica di Ignazio Boschetto e Michele Torpedine, che regalano ulteriore carica ed energia, al servizio di questo ipnotico e trascinante “bro bo bo bro bo bo”.

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Gorilla | Video

Gorilla | Testo

Che strano parla male di tutti come con me
mi chiedo quando non è con me di chi parla
che strano qui la gente cammina al contrario
accelera col freno a mano
si tuffa dentro al vulcano
il nord diventa sud se giri la cartina
stiamo tutti meglio se giri la cartina
chi gira la cartina indovina?
forse era meglio prima
alla gente servirebbe una pettorina
forse basterebbe una bella cantina
ti chiudi dentro e riapri solo quand’è mattina

Se vuoi ti dò uno strappo fino a casa
e non importa con che, con che cosa
no non sbaglierò io non ti lascio sola
perché nella tua giungla sono il tuo gorilla

Bro bo bo bro bo bo
gorilla
bro bo bo bro bo bo
gorilla
bro bo bo bro bo bo
gorilla, gorilla
sei come la luna brilla

Che strano parla male di tutti
quand’è con me
mi chiedo quando non è con me
di chi parla?
che strano qui la gente ragiona al contrario
pieno un treno contromano
si tuffa dentro al vulcano
il nord diventa sud se giri la cartina
il problema è che tu non hai cartina
ti trovo una cartina, indovina? ce l’ho io
alla gente servirebbe una pettorina
no, non la merita la nostra cantina
restiamo qui fino a mattina
restiamo qui fino a domattina

Se vuoi ti dò uno strappo fino a casa
e non importa con che, con che cosa
no non sbaglierò io non ti lascio sola
perché nella tua giungla sono il tuo gorilla

Bro bo bo bro bo bo
gorilla
bro bo bo bro bo bo
gorilla
bro bo bo bro bo bo
gorilla, gorilla
sei come la luna brilla

Se vuoi ti dò uno strappo fino a casa
e non importa con che, con che cosa
no non sbaglierò io non ti lascio sola
perché nella tua giungla sono il tuo gorilla

Bro bo bo bro bo bo
gorilla
bro bo bo bro bo bo
gorilla
bro bo bo bro bo bo
gorilla, gorilla
sei come la luna brilla

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.