mercoledì 27 Novembre 2024

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Lucio Dalla, quarant’anni di “Dalla”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Dopo aver celebrato i quarant’anni di Banana Republic, torniamo a parlare di un nuovo capolavoro discografico di Lucio Dalla, vale a dire del suo nono album in studio “Dalla”, rilasciato nel settembre del 1980. Un progetto che si afferma come il più venduto dell’intero anno, consacrando il cantautore bolognese dopo i positivi riscontri ottenuti con Com’è profondo il mare del 1977 e Lucio Dalla del 1979, completandone la trilogia.

In scaletta otto brani inediti che alternano ritmi e ballate, temi melanconici a testi propositivi. Ne rappresentano un chiaro ed evidente esempio “Futura” e “Cara”, che ci proiettano in una visione speranzosa del domani. Tra gli altri brani degni di nota spiccano “Balla balla ballerino” e “La sera dei miracoli”, due pietre miliari del repertorio di Lucio, così diverse ma così profondamente unite dallo stesso personale intuito creativo.

Non sono da meno tracce quali “Il parco della luna”, “Siamo dei”, “Mambo” e “Meri Luis”, quest’ultima reinterpretata nel 2011 assieme a Marco Mengoni. Tra gli esperti e validi musicisti puntuali all’appello, immancabili le presenze di Ron (chitarra acustica, pianoforte e cori), del fedele Ricky Portera (chitarra elettrica, acustica e cori), di Marco Nanni (basso), di Giovanni Pezzoli (batteria) e di Gaetano Curreri (tastiere).

In sintesi, “Dalla” è uno dei dischi più significativi dell’intero percorso di Lucio, un lavoro che riflette la ricerca dell’immaginario nella maniera più vera e autentica possibile. Il risultato è un progetto superlativo e attuale, anche quarant’anni dopo la sua nascita, permettendoci di rivivere le stesse paure e gli stessi dubbi dei due protagonisti di “Futura”, la stessa suggestione e lo stesso disincanto de “La sera dei miracoli”, lo stesso identico desiderio di porre interrogativi sul grande mistero della vita di “Siamo dei”.

Testi che sviscerano gli alti e i bassi della vita della gente, le speranze e i fantasmi dei singoli e della collettività, il tutto impreziosito da un sound trascinante e coinvolgente, frutto del significativo contributo di fior fior di musicisti, tra cui i futuri Stadio, artisti e professionisti per vocazione. Lucio Dalla è la punta di una piramide piena zeppa di talento e originalità, la voce e il volto di qualcosa di ben più grande, di un movimento che, in quegli anni, senza saperlo, stava riformando e rinnovando dal suo interno il complesso mondo della canzone d’autore.

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Dalla | Tracklist e stelline

  1. Balla balla ballerino ★★★★★
    (Lucio Dalla)
  2. Il parco della luna ★★★★☆
    (Lucio Dalla)
  3. La sera dei miracoli ★★★★★
    (Lucio Dalla)
  4. Mambo ★★★★☆
    (Lucio Dalla)
  5. Meri Luis ★★★★☆
    (Lucio Dalla)
  6. Cara ★★★★★
    (Lucio Dalla)
  7. Siamo dei ★★★★☆
    (Lucio Dalla)
  8. Futura ★★★★★
    (Lucio Dalla)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.