L’omaggio all’artista sammarinese, icona del rock’n’roll italiano, interprete di canzoni indimenticabili
Una profonda passione per la musica e una grande cordialità dal punto di vista umano, questi i principali tratti somatici di un artista che ha saputo tradurre una corrente musicale in un vero e proprio stile di vita. La storia di Little Tony coincide con l’affermazione del rock’n’roll in Italia, ispirato dal mito di Elvis Presley e influenzato dai valori di un genere che ha rappresentato per la sua generazione l’inizio di un nuovo mondo.
Nato a Tivoli il 9 febbraio del 1941, Antonio Ciacci (questo il suo vero nome) comincia a respirare aria di musica sin da bambino, grazie alla passione comune del padre e dello zio. Durante uno spettacolo viene notato da un impresario britannico, che lo convince a partire per l’Inghilterra insieme ai suoi due fratelli Enrico e Alberto, formando il gruppo Little Tony and his brothers.
Sull’isola colleziona numerosi successi, fino al rientro in patria che coincide con il suo debutto al Festival di Sanremo nel 1961, in coppia con Adriano Celentano, sulle note della celeberrima “24 mila baci“, che si classificherà al secondo posto. Nel corso dei suoi cinquantacinque anni di carriera, parteciperà alla gara della kermesse ligure per altre nove volte: nel 1964 con “Quando vedrai la mia ragazza“, nel 1967 con “Cuore matto“, nel 1968 con “Un uomo piange solo per amore“, nel 1969 con “Bada bambina“, nel 1970 con “La spada nel cuore“, nel 1971 con “La folle corsa“, nel 1974 con “Cavalli bianchi“, nel 2003 con “Non si cresce mai“ insieme al suo eterno amico/rivale Bobby Solo e nel 2008 con “Non finisce qui“. Tra le altre canzoni che arricchiscono il suo variopinto repertorio, ricordiamo: “Riderà“, “La fine di agosto“, “Il ragazzo col ciuffo“, “La donna di picche“ e “Profumo di mare“.
Negli anni prosegue l’attività live ed incrementa le sue partecipazioni televisive, consolidandosi come vera e propria icona del rock. Nel 2006, durante un concerto in Canada, viene colpito da un infarto, dal quale si riprende nel giro di qualche mese, fino alla tragica sera del 27 maggio del 2013, quando ci lascia a causa di un tumore all’età di settantadue anni.
A sei anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Little Tony continua a vivere grazie all’impegno della sua famiglia, che porta avanti il suo immenso patrimonio musicale, seppur con scarso supporto da parte dei media. In un momento storico in cui le radio e le televisioni dettano le regole del gioco occupandosi spesso di cose futili, ecco come diventa importante riscoprire i principi etici e morali che si celano dietro il sano rock’n’roll, un movimento culturale prima ancora che una corrente musicale, che l’artista ha saputo incarnare per più di mezzo secolo con professionalità e sentimento.
Nico Donvito
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