Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare
Dopo aver parlato di “Lorenzo 1994“ di Jovanotti, “Laura“ di Laura Pausini, “Freak“ di Samuele Bersani, “Il mare calmo della sera“ di Andrea Bocelli, “Equivocando“ di Umberto Tozzi, “Oggetti smarriti“ di Enrico Ruggeri, “L’imperfetto“ di Renato Zero, l’ultimo lavoro di Lucio Battisti intitolato “Hegel“, gli omonimi debutti di Irene Grandi, Giorgia e Daniele Silvestri, tra i progetti discografici che quest’anno festeggiano venticinque anni di vita troviamo “Gente comune”, il nono album in studio di Fiorella Mannoia, pubblicato il 20 ottobre del 1994.
Come da sempre accade nelle opere musicali di Fiorella Mannoia, sono diverse le firme prestigiose, da Ivano Fossati che compone “Piccola piccola” a Francesco De Gregori che mette il suo sigillo in “Giovanna D’Arco“, presente anche un giovanissimo Samuele Bersani che scrive “Crazy Boy”. Un disco che non contiene “pezzi di riempimento”, come sottolineano brani di livello come “Inverno”, “Camicie rosse” “Che vita sarai” e “Normandia”, anche se il vero e proprio capolavoro resta “Il culo del mondo”, inciso tre anni prima dal cantautore brasiliano che compare in versione di ospite in questa inedita e suggestiva versione.
Reduce dal grande successo ottenuto con il precedente lavoro “I treni a vapore”, pubblicato nel ’92, Fiorella Mannoia prosegue il suo cammino di ricerca e di riqualificazione della canzone d’autore anche con “Gente comune”, un album altamente rappresentativo di uno stile ormai consolidato e coerente. Difficile trovare nella sua discografia la sua opera migliore, forse “Certe piccole voci“… ma parliamo di una raccolta, mentre tra i lavori di inediti è praticamente impossibile individuarne il più riuscito e questo, scusate, è requisito di qualità e sinonimo di grande professionalità.
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Gente comune | Tracklist e stelline
- Crazy Boy
(Samuele Bersani, Piero Fabrizi) - L’altra madre
(Enrico Ruggeri, Luigi Schiavone) - Piccola piccola
(Ivano Fossati) - Il culo del mondo (O’ cu’ do mondo) con Caetano Veloso