domenica 24 Novembre 2024

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Le 100 canzoni italiane del 2020 da non perdere

Un anno se ne va e porta con sè anche le sue canzoni: quali sono quelle da ricordare assolutamente?

Dopo aver tracciato un profilo parziale al giro di boa (qui si possono rileggere i 50 brani imperdibili da gennaio a giungno 2020) ecco quelli che personalmente ritengo i 100 brani italiani del 2020 che nessun ascoltatore di musica italiana può perdersi (l’ordine è alfabetico):

Un racconto raffinato e delicato delle donne in musica e di come, in realtà, per celebrare il genere femminile non si debba ricorrere ad una simbolica ed univoca data sul calendario perchè “non basta ricordare di una festa con un fiore se qualcuno lo calpesta”. Tecla prova ad uscire dalla retorica di un tema più volte affrontato dalla musica pop e lo fa mettendosi in prima linea malgrado tutta la sua giovane età che, se da un lato la rende ancora inesperta sotto tanti punti di vista, dall’altro la rende estremamente efficace e sincera. Pulita e pura. Tecla - 8 marzo

002 – 16 marzo – Achille Lauro

Non solo istrionico ma anche profondo, nostalgico e “tradizionalmente” pop. Almeno nelle sue declinazioni testuali e tematiche. Lauro si concede nuovamente la possibilità di esprimere i sentimenti di un amore che si rompe ma che, poi, rinasce sotto un’altra capanna restituendo tutta quella felicità che si pensava fosse irrecuperabile all’indomani della rottura. Potente pop-rock rivisitato con i concetti vocali d’attualità e la tradizionalità di un sentimento che, in musica, non potrà morire mai. Intensità portata all’oggi. 16 marzo

003 – 22 settembre – Ultimo

La scrittura di Ultimo rimane ormai saldamente impressa e rintracciabile nei suoi brani così come la struttura melodia a cui ha abituato i suoi fedelissimi e affezionatissimi fan. In un lento crescendo che trova nel pianoforte sempre un adeguato compagno la voce del cantautore romano racconta degli esclusi, di una vita da prendere sia con le gioie che con le sofferenze e di come, in realtà, sia importante affrontare giorno per giorno senza la fretta di correre in avanti. Rintracciabile e fedele alla sua missione musicale. Ultimo - 22 settembre

004 – Altalene – Bloody Vinyl feat. Coez e Mara Sattei

Nel marasma di proposte 3.0 in cui l’aspetto produttivo diventa sempre più preponderante rispetto alla canzone stessa questa occasione rappresenta un perfetto punto di congiunzione tra la necessità di evolvere e quella di conservare il percorso evolutivo compiuto finora. La relazione a due rimane, quindi, al centro della narrazione ma trova nuovi suoni che la possano portare fino al gusto dell’ascoltatore contemporaneo. Il giusto punto di equilibrio. Bloody Vinyl - BV3

005 – Amarcord – Mameli

Mameli si concede la possibilità di dare sfogo ad una malinconia musicale di cui è un perfetto interprete in una dimensione autoriale che sfrutta un linguaggio fatto d’immagini e di scene di tutti i giorni e non soltanto di astrattezza effimera ed inconsistente. E proprio nello sfogliare questo album fotografico fatto di ricordi ed eventi si scopre che quel sentimento che si ha scelto di condividere credendo fosse eterno ci ha reso fuori moda. Un per sempre può rompersi anche senza accorgersene. Mameli - Amarcord

006 – Andrà tutto bene – Jack Savoretti

Nella confusione degli slogan senza efficacia è ancora una volta la vocalità a fare la differenza e se anche un brano scritto per testimoniare una fiducia apparentemente ingiustificata appare riuscito lo si deve proprio ad una pasta vocale unica nel proprio genere. Nel contesto del primo lockdown il cantautore italo-inglese si è lasciato andare nella sua prima prova “italica” trovando, comunque, il modo per rendere al massimo su di una canzone capace di emozionare proprio perchè collettiva. Vocalità sublime. Jack Savoretti - Andrà tutto bene

007 – Anna siamo tutti quanti – Bungaro

Uno dei più talentuosi e delicati cantautori, o forse sarebbe meglio dire cantastorie, degli ultimi anni si confronta qui con una delle proprie narrazioni affidate inizialmente ad altre corde vocali ma che, ancora una volta, ritrova prima o poi casa. Ripescata dalla recente produzione di Fiorella Mannoia questa canzone merita il silenzio di una notte per trovare il giusto e necessario rispetto per ascoltare di chi “con la gioia cura il dolore” sentendo di un’Anna che si trova persa “a vent’anni dopo vent’anni di sogni”. Ed è la storia di Anna ma, alla fine, “Anna siamo tutti quanti”Poetico. Bungaro - Appartenenza
008 – Aquiloni – Michele Merlo
Anche se uscito come singolo nel 2019 ha fatto parte di uno dei primi dischi pubblicati nell’annata risultando un episodio credibile in cui l’intensità della vita viene perfettamente veicolata da bella e struggente ballata sulle esperienze che talvolta tutti siamo chiamati ad affrontare. Si raccontano i momenti difficili in cui ci si trova persi di fronte alle sfide e alle delusioni ma anche di quando si sceglie nuovamente di lottare per i propri sogni tornando ad amarsi nel profondo e mettendo in palio tutto ciò che siamo e tutto ciò che abbiamo. Poesia sulla solitudine e sulla ricchezza dei sogni. Michele Merlo - Aquiloni

009 – Andromeda – Elodie

Un brano capace di mettere insieme la modernità acquisita ed il bagaglio tecnico derivato dalle precedenti esperienze che hanno fatto di Elodie una vocalist assolutamente notevole sul piano del cantato. Scritta (e si sente) da Mahmood è una canzone perfettamente cucita addosso alle caratteristiche della bella e brava Elodie che aveva bisogno di sformare un tormentone anche al di fuori della stagione estiva che, lo abbiamo capito, le dona particolarmente. Efficace ma non scontata. Elodie - Andromeda

010 – Anima fragile – Cioffi

Al singolo del proprio debutto discografico Cioffi fa centro con una ballata pop che con un pianoforte ed una chitarra acustica si rivela capace di ricreare quella sensazione di profondità di cui le canzoni hanno bisogno, di tanto in tanto, per risultare vere e non appositamente costruite. C’è dentro, ovviamente, la vita di ogni giorno ma, soprattutto, l’analisi di un ragazzo che riesce a guardarsi dentro e a cogliere la ricchezza dell’esistere ed il suo inevitabile scorrere come “una viaggio andata senza ritorno”. Cadere non è importante quanto vivere per davvero. I giovani che ci piacciono. Cioffi - Anima fragile

011 – Bimbi per strada (Children) – Fedez

La nuova direzione artistica scelta da Fedez per il suo ritorno discografico dopo qualche tempo di lontananza dalle scene musicali è quella della melodia di ‘Children‘ di Robert Miles su cui costruire un pezzo che funziona puntando tutto su di una crescita musicale e su di un inciso che è impossibile non canticchiare a squarciagola. Una ricetta per la hit che non può fallire e che permette al rapper una svolta nella propria produzione guardando con decisione al nuovo pop. Ritorno nuovo e con i fiocchi. Fedez - Bimbi per strada

012 – Bam bam twist – Achille Lauro

Torna così fuori dal coro quel Lauro che ha il coraggio dell’artista nell’osare e nel proporsi ogni volta nuovo e diverso riuscendo a sfuggire dai dogmi delle mode per ottenere un facile successo figlio solo del proprio tempo. Per l’estate l’idea è quella di recuperare le atmosfere del twist americano degli ’60 e di mettere in scena un ballo sfrenato che si gioca tutto, come spesso Lauro sceglie di fare, sul suono delle parole e dell’arrangiamento stesso creando un mix del tutto particolare ed identificativo. E’ la sua moda. Achille Lauro - Bam bam twist

013 – Cancellami – Francesco Gabbani

Francesco è dotato da sempre di una scrittura anche profondamente soft e tradizionalmente cantautorale nel suo aspetto più intimo, etereo ed essenziale. Questo brano ne è l’ultima dimostrazione riuscendo a coniugare un testo dedicato alla chiusura di una storia d’amore ad un arrangiamento che sfrutta anche il linguaggio elettronico più tipico degli ultimi tempi sonori. Le tastiere accompagnano un testo che si concentra sulla volontà di cancellare per sempre un periodo finito della propria esperienza di vita. Diverso. Francesco Gabbani - Viceversa

014 – Capita così – Brunori Sas

Un vero e proprio manifesto poetico in forma popolare del mistero della vita che prima c’è e poi, all’improvviso, svanisce fregandosene di tutte le logiche ed i pensieri che la mente umana può sviluppare. Malgrado tutto ciò è la stessa vita che torna ad accoglierti tra le sue braccia svelandoti i veri segreti dell’esistenza e regalandoti, poi, all’improvviso nuovamente la felicità che deriva dalla vita stessa. Brunori è il veicolo perfetto per messaggi simili e la sua poetica risulta essere la migliore arma per condurre il senso ultimo del brano fino a destinazione. Una poesia sulla vita. Brunori Sas - Cip!

015 – Chega – Gaia

Ha conquistato l’ultima edizione di Amici di Maria de Filippi sfoderando un tormentone in porteghese e rompendo, forse per sempre, le logiche “nostrane” del format di Canale 5. Il suo pop è il più contemporaneo tra quello sentito negli ultimi anni in quel contesto televisivo e riesce a risultare credibile in ogni sua declinazione conquistando il favore del titolo di tormentone per il pubblico ma anche dell’aspetto radiofonico e della critica. Gli elementi ci sono tutti e non è detto che abbia per davvero segnato una spaccatura tra il prima ed il dopo. Rivoluzionaria. Gaia - Genesi

016 – Che poi – Carl Brave

Esce tutta la romanità di Carl Brave in una canzone che apertamente si rivolge alla città eterna attraverso il racconto di un’infatuazione che ha luogo proprio per le strade di Roma. La scenografia che fa da sfondo è anche l’occasione per unire all’idea musicale una dimensione spiccatamente attuale pur continuando a rivelarsi efficace anche per il più largo della platea nazionalpopolare. Risponde all’oggi con una musicalità centrata e contagiosa. Carl Brave - Che poi

017 – Chissà da dove arriva una canzone – Fiorella Mannoia

Un’incontro generazionale che mette insieme una delle penne più giovani (Ultimo) ad una delle voci più tradizionaliste e di esperienza (Fiorella Mannoia). Ne esce una poesia senza tempo che, tuttavia, è capace di raccontare anche il nostro tempo quando, con lungimiranza racconta di un’attualità in cui “chissà se questi giorni chiusi avranno un prato per volare fuori”. Ci si pone delle domande e lo si fa per trovare dentro di sè dei perchè che possano spiegare la vita, i suoi momenti e le sue eterne sorprese. Un’interprete di classe per una canzone senza tempo. Fiorella Mannoia - Chissà da dove arriva una canzone

018 – #clubparadiso – Club Paradiso

Un tormentone estivo mancato forse per la poca esposizione che si è vista riservare ma che avrebbe avuto tutte le carte in regola per sfondare nell’airplay grazie alla coniugazione eccellente di linguaggio giovane, melodia reggae e di una efficace commistione di generi e stili musicali. Il complesso capitanato da Lorenzo Fragola ha dimostrato di aver le idee chiare e di potersi inserire nel nuovo complesso di musica libera e giovane che le nuove generazioni stanno cercando di sposare sempre di più. Funzionali e liberi. Club Paradiso - Tropicale

019 – Coco Chanel – Gaia

La sfida dell’italiano non è mai semplice da superare per chi proviene da tutt’altro tipo di linguaggio e comunicazione musicale. Anche in questo caso, però, Gaia si è dimostrata capace di dire la sua trovando il giusto modo per coniugare la sua contemporaneità di suono ad un tipo di scrittura testuale fortemente ancorata ad un’idea di immagini piuttosto inusuali e criptiche. La musicalità, però, rimane intatta e riesce a dimostrare tutta la sua centralità nella forma canzone che viene qui proposta. Fedele a se stessa. Gaia - Genesi

020 – Concedimi – Matteo Romano

Un episodio che testimonia come anche nell’epoca delle distorsioni, delle sovraproduzioni e degli artifizi tecnologici l’emotività di una voce pulita, di un testo lineare ed “astratto” e di una narrativa che guarda al sentimento piuttosto che alla sfuggente quotidianità può ancora funzionare. La sfida viene vinta e dimostra che esiste ancora lo spazio per una varietà che, anzi, andrebbe sempre più perseguita e rafforzata per raccontare quante più persone ed emozioni possibili. La musica è per tutti, a prescindere dalle mode. Matteo Romano - Concedimi

021 – Con il senno di poi – Marco Guazzone

Una penna delicata che si sposa perfettamente anche con la propria timbrica vocale e con l’intenzione di un’interpretazione capace di trasmettere un’angelica dolcezza e quel senso di protezione che l’intero brano, in qualche modo, vuole comunicare. La produzione di Elisa, che realizza anche un cameo vocale, permette a Marco di destreggiarsi in una contemporaneità non scontata e dotata di quel “senza tempo” che alle canzoni dona sempre. Una poesia d’amore cantata con amore. Marco Guazzone - Con il senno di poi

022 – Defuera – DRD feat. Marracah, Madame e Ghali

I suoni orientaleggianti di Dario ‘DRD’ Faini escono allo scoperto con un brano che unisce tre numeri uno del linguaggio musicale contemporaneo pur se ciascuno a modo proprio. Ne esce un tormentone diverso e lontano dai margini più consolidati dello scenario estivo attuale ma che funziona in egual modo giovandosi di tutta la potenza del suono. Un buon modo per canalizzare mondi diversi in una sintesi inaspettata. Nuove sfumature. DRD, Ghali, Madame e Marracash - Defuera

023 – Delia – Legno

L’indie-pop che di ampia fortuna ha goduto nelle ultime annate trova in quest’occasione una nuova opportunità di tracciare un nuovo episodio che, però, si concede anche il lusso del racconto emotivo e sofferto dell’amore. In una dimensione testuale che richiama molto la forma-canzone di Gazzelle si consuma il racconto di un distacco sentimentale che non riesce a rimarginare le ferite rimaste aperte e che si deve confrontare con la vita di tutti i giorni che, inevitabilmente, finisce in secondo piano. Sofferenza d’amore. Legno - Un altro album

024 – Destri – Gazzelle

Una canzone d’amore che diventa una hit grazie all’adozione di un linguaggio, testuale e vocale, totalmente contemporaneo ma che, non per questo, cancella una tradizione pop che sulla narrativa del sentimento amoroso ha costruito il proprio pilastro fondante. La fine di una storia d’amore va in scena portando con sè i ricordi di quando tutto andava per il meglio ma anche i pugni lanciati con disperazione contro il muro non appena tutto va in frantumi. E allora non resta che rendersi conto che, forse, se l’amore finisce non è per forza colpa di qualcuno. Consapevole. Gazzelle - Destri

025 – Devi volerti bene – Irene Grandi

Irene ha scelto (finalmente) di tornare al suo classico pop-rock e lo ha fatto anche con un brano che ne rispetta le caratteristiche fondanti e che ne rende evidente la maturazione ponendo il tema dell’amore consapevole per sè stessi prima di volersi chiedere di essere in grado di concederlo anche ad altri. Con un vestito ritmico incalzante che concede ampio spazio a tutta l’orchestrazione, Irene riprende un brano che la esalta e la racconta in modo fedele ed azzeccato tra sali e scendi di strofe e ritornelli che sposano alla perfezione la tradizione in questo campo. Ritrovarsi. Irene Grandi - Devi volerti bene

026 – Disinnescare – Jacopo

Non si discosta troppo da quel pop 2.0 che per raccontare il sentimento in una chiave rivista ha ampiamente fatto uso dell’elettronica e dei suoni campionati per costruire una dimensione rivisitata rispetto alle orchestrazioni classiche dall’ampio respiro. Jacopo ci mette una buona vocalità trovando in un brano onesto e lineare il veicolo migliore per trasferire in musica tutta la sua semplicità che arriva potente all’ascoltatore proprio perchè non artificialmente costruita. Pulito. Jacopo - Colori

027 – Dov’è – Le Vibrazioni

Un nuovo brano-manifesto per una band che, nel corso della propria carriera, hanno spesso goduto di questa condizione. La co-scrittura di Roberto Casalino permette al pezzo di acquistare di sensibilità narrativa e l’interpretazione di Sarcina gli restituisce, invece, tutta quella forza emozionale di cui ha bisogno per arrivare dritto a chi si chiede quale sia il segreto della felicità. Una forma-canzone tradizionale sfruttata per la costruzione di un brano che, in realtà, sfrutta una scrittura completamente rivista e rielaborata a proprio modo. Forse, alla fine, hanno trovato ciò che cercavano. Le Vibrazioni - Dov'è

028 – Eden – Rancore

La scheggia impazzita dell’ultimo Festival di Sanremo e, probabilmente, quello che più ha stupito e spiazzato il pubblico generalista della kermesse musicale della Riviera proponendosi come una novità quasi assoluta dotata, però, di un talento notevole nell’utilizzo e nella conoscenza delle parole. Un rap maturo capace di costruire davvero un racconto sensato e profondo pur senza rinunciare alla potenza del suono e dell’evoluzione melodica del brano stesso. Orecchiabile ma, contemporaneamente, anche ricco di contenuto. Qualità e modernità possono coesistere. Rancore - Eden

029 – Due noi – Fadi

Una delle Nuove Proposte dell’ultimo Festival di Sanremo che più hanno catturato l’attenzione per la sua vocalità soul così anomala nel panorama discografico attuale e per il linguaggio così confidenziale e sincero da risultare sempre vero ed autentico nel messaggio che sceglie di portare al pubblico. Il giovane cantautore sceglie di narrare la storia di un amore che si interseca perfettamente con il sentimento che lega ogni uomo anche alla propria città, ai suoi vicoli e le sue strade. Una storia semplice e quotidiana. Fadi - Due noi

030 – Fai rumore – Diodato

La canzone perfetta per consacrare la carriera di un cantautore fedele alla tradizione da sempre ma anche attento al linguaggio dell’attualità e al nostro tempo a livello tematico. Al Festival di Sanremo ha convinto il largo pubblico puntando tutto sull’invito a farsi sentire, a rompere il muro del silenzio per tornare a far valere la propria opinione, la propria idea e per esprimere il dissenso verso chi, invece, punta a mantenere il silenzio per esercitare il potere del consenso. Ecco che, dunque, anche una semplice canzone sui sentimenti può diventare la più aspra critica sociale votata e focalizzata sull’attualità. Talento. Diodato - Fai rumore

031 – Fammi sentire bella – Mia Martini

L’ultimo inedito che la grande interprete calabrese teneva nel cassetto esce allo scoperto a venticinque anni dalla sua scomparsa restituendo a chi tanto l’ha amata quel graffio interpretativo unico ed irripetibile per un brano che sa raffigurare tutto quel bisogno d’amore di cui Mimì, forse inconsapevolmente, ha spesso rappresentato l’ideogramma. Una voce penetrante, un testo sincero ed una melodia senza tempo che cattura l’ascoltatore e lo immerge nello spazio del senza tempo. Eternamente grande. Mia Martini - Fammi sentire bella

032 – Fammi volare – Roby Facchinetti

Con il suo solito piglio vocale Roby Facchinetti affronta, in questo caso, uno di quegli episodi che maggiormente lo proiettano verso il mondo pop-rock degli ultimi anni pur mantenendo intatta quell’ariosità dell’orchestrazione che gli permette di far svettare tutta la sua duttilità e potenza vocale. In un grido d’amore ci si rivolge alla persona amata chiedendo di condividere insieme il viaggio della vita perchè “senza te non so dove cominciare”. Efficace ed insieme tradizionale. Roby Facchinetti - Inseguendo la mia musica

033 – Fire – Fellow

L’ultimo talento passato per il Festival di Castrocaro ha lasciato a bocca aperta per la sua profondità e per una scrittura capace di risultare positivamente internazionale oltre che per una timbrica che, finalmente, torna a proporre colori particolari e non continuamente sotto gli occhi di tutti. Intenso, struggente e dotato di quella capacità di reggere un climax continuo nell’emotività che comunica e che racconta. Lavorato con sufficiente pazienza e con le canzoni giuste può diventare una scommessa vincente su cui puntare. Da tenere d’occhio per il futuro. Fellow - Fire

034 – Finalmente io – Irene Grandi

Vasco torna da Irene Grandi e le regala un nuovo brano che, come mai aveva fatto fino ad oggi probabilmente, porta il suo marchio pur riuscendo a raccontare perfettamente anche la sua interprete. Irene dal canto suo ci mette quel graffio nella voce che la contraddistingue da sempre, Vasco, invece, punta tutto sulla riconoscibilità della sua scrittura ricca dei sali e scendi strumentali, dei violini in supporto alla ritmica e di qualche citazione all’amore per la libertà e la ribellione personale che da sempre ha dimostrato di apprezzare. Un binomio ben collaudato. Irene Grandi - Finalmente io

035 – Finchè ti va – Tiromancino

“Puoi rimanere qui finché ti va”. Già questo sarebbe un verso sufficiente a comunicare la bellezza di una poesia in musica che celebra la bellezza dell’esserci, di un amore silenzioso, reale e per questo eterno e di una storia di vita che non si fatica a classificare come veramente vissuta sulla pelle. Federico Zampaglione dispone della sensibilità giusta per comunicare la struggenza di un attimo simile e, contemporaneamente, di un amore capace di superare il limite del tempo. Costantemente sull’onda di un’emozione. Tiromancino - Finchè ti va

036 – Fino a farci scomparire – Diodato

L’idea di un amore che non può durare per sempre ma che rimane eternamente dentro di noi, nei nostri ricordi e nelle esperienze condivise. Ma la vita non finisce, continua ed evolve portando i rispettivi protagonisti ad “innamorarsi in questo altrove” che sarà diverso da quel “noi” immaginato fino a poco prima ma che è comunque stupendamente bello come qualsiasi amore che fa ritrovare quel senso che si temeva di aver perso. L’amore è eterno anche se cambiano le persone. Diodato - Che vita meravigliosa

037 – Fiori di Chernobyl – Mr.Rain

Una dark ballad che da qualche tempo mancava dalle scene discografiche italiane e che, invece, ha dimostrato di essere ancora una proposta vincente e molto apprezzata dal largo pubblico che nelle canzoni ricerca interpreti capaci di raccontare il dolore, la fragilità personale e l’estraneità dal mondo nei momenti di solitudine. Un bellissimo episodio di Mr.Rain che continua ad avvicinarsi a passi decisi verso un mondo musicale più mainstream ma non per questo più scontato. Piace il suo modo di scrivere e di dare libero sfogo alle parole e piace la scelta di affiancare la voce a dei cori bianchi che sottolineano proprio il messaggio del brano: combattere l’addio con l’insieme. Mr.Rain - Fiori di Chernobyl

038 – Forza e coraggio! – Pierdavide Carone

Vuole essere l’invito a non mollare e a continuare a lottare per davvero contro le avversità che la vita riserva a ciascuno di noi nel corso del tempo. E allora forza e coraggio perchè è sempre il momento di ripartire e di farsi forza per riprendere il discorso da lì dove lo si era interrotto prematuramente. Pierdavide è uno dei migliori interpreti per messaggi simili e continua a dimostrare la propria capacità di musicista e di autore di qualità all’interno del vasto mondo pop. Fedele e lottatore. Pierdavide Carone - Forza e coraggio!

039 – Gli anni più belli – Claudio Baglioni

Il ritorno agli inediti per Claudio Baglioni dopo qualche anno concentrato esclusivamente nella riproposizione live dei grandi vecchi successi. Il cantautore romano si concede questo ritorno per il cinema e per anticipare la pubblicazione di un album atteso da parecchio e che, però, continua ad essere slittato in avanti. Nel frattempo, però, con questo singolo Baglioni conferma la sua capacità autoriale nel saper cogliere e raccontare la bellezza della vita, delle sue sfumature e dei suoi momenti più preziosi che, qui, vengono fatti ricondurre a quegli anni della giovinezza piena di sogni ed aspettative. Sognante. Claudio Baglioni - Gli anni più belli

040 – Gli ultimi – Renato Zero

Renato torna ad occuparsi degli ultimi, quegli emarginati dalla società che, invece, da sempre gli sono stati cari e hanno dimostrato la loro fedeltà al suo mondo. Gli ultimi, però, in fondo siamo tutti noi che talvolta ci sentiamo esclusi, dimenticati o oscurati. In una convincente dedica di vicinanza ed appartenenza il cantautore romano si racconta come uno degli ultimi finendo per duplicare la pista di lettura raccontando anche di quegli ultimi grandi artisti che ci sono rimasti e che dovremmo tutti ricordarci di ringraziare ed amare: “approfittatene, siamo gli ultimi non ne vedrete più, gli ultimi non ne nasceranno più così!”. Gli ultimi che sono i primi. Renato Zero - ZeroSettanta Volume Tre

041 – Ho amato tutto – Tosca

Una grandissima voce che negli anni ha compiuto scelte sempre meno votate alla popolarità per dare spessore e intensità alla propria produzione musicale che trova massima espressione in questo brano che trova definizione soltanto nel sostantivo “capolavoro”. Capolavoro nella sua dimensione testuale capace di raccontare la bellezza ultima della vita. Capolavoro nella magia che si crea grazie all’intensità e all’interagire di una melodia dolce e soave ed una voce che sceglie consapevolmente di non risultare mai invadente ma, piuttosto, di accompagnare il racconto con devozione e ammirazione per le parole che si trova a pronunciare. Qualità. Tosca - Ho amato tutto

042 – Il bacio di Klimt – Emanuele Aloia

Uno dei più fortunati episodi della nuova musica “giovane” di questo anno. Una musica che, in realtà, riprende tanti dei dogmi del pop rielaborandoli all’interno di una struttura musicale attuale e di un linguaggio figurativo che guarda all’oggi e alla comunicazione più libera e metaforica dei nostri giorni. E’, tuttavia, una bella testimonianza di come, malgrado la raffigurazione che spesso viene offerta, i giovani continuino ad avere bisogno del racconto sentimentale in musica. Tradizionalmente nuovo. Emanuele Aloia - Il bacio di Klimt

043 – Il cielo di Roma – Aiello

Il ritorno del blues-soul è arrivato grazie a questo ragazzo che dalla Calabria è stato capace di tornare a parlare d’amore, di cuore e di sofferenza anche in alta rotazione nelle classifiche. Il punto forte della sua proposta è logicamente la vocalità così ricca di sfumature e di colori che si rivela adattabile a diverse situazioni e linguaggi ma che, proprio in questi territori, trova la sua massima espressione conquistando grazie a quel graffiato trattenuto e a quell’animo black che viene curiosamente utilizzato per parlare d’amore con uno sguardo “indie” ed attuale. Vecchio e nuovo insieme. Aiello - Ex-Voto

044 – Il gobbo – Matteo Faustini

C’è tutta la forza di chi forte non si è sentito mai e c’è tutta la sofferenza di chi, invece, di sofferenza ne ha accumulata parecchia per mano di parole e gesti che hanno ferito nel profondo. E così una canzone diventa l’occasione giusta per respingere i giudizi e rilanciare al mittente le accuse di diversità: non esiste più colore, sesso, personalità o scelta che possa per davvero interessare a chi sa guardare oltre alle apparenze. Toccante nel suo racconto di libertà. Matteo Faustini - Figli delle favole

045 – Inguaribile e romantico – Ghemon e Malika Ayane

Due anime ugualmente raffinate anche se diverse musicalmente parlando s’incontrano in una canzone che, raccontando l’amore, riesce ad esaltare entrambi i due colori vocali. Se Ghemon mette in campo tutto il suo soul e blues, Malika sfodera una timbrica sensuale e calda che riesce a donare al brano quel pizzico di eleganza necessario per penetrare il muro dell’emotività. Poche parole ma abbastanza per risultare efficaci in un racconto che vuole essere una dedica a chi ci sta affianco e ci accompagna nel sentiero del sentimento. Incontro efficace e di qualità. Ghemon - Scritto nelle stelle

046 – Invisibili – Roby Facchinetti

L’ennesimo bell’episodio scaturito dalla penna del compianto Stefano d’Orazio e da una vocalità sempre riconoscibile di Facchinetti. Questa volta l’occasione è il racconto di quei nostri anziani fin troppo dimenticati da una società distratta e ingrata: “c’è gente davanti a voi che passa, guarda e non vi vede, non c’è nessuno a farvi compagnia ma vi bastate voi col tempo addosso che il battito di un cuore non ha età”. In un tempo in cui abbiamo riscoperto il valore dell’età, dei saggi vecchi e della loro fragilità sono parole che colpiscono nel segno. Mai più attuale di così. Roby Facchinetti - Inseguendo la mia musica

047 – Io si (Seen) – Laura Pausini

Laura compie un passo deciso verso una maturità interpretativa che, pian piano, la dovrà accompagnare verso una rinnovata dimensione musicale che, prima o poi, ogni artista deve affrontare. L’occasione è cinematografica il che consente all’interprete di Solarolo di calarsi ancor più dentro alle parole di una ballata sinfonica perfettamente capace di sposare il filo narrativo che le è imposto. Quello che ne esce è un brano perfettamente in grado di avvolgere e cullare l’ascoltatore con un “si” caldo e sincero. Avvolgente. Laura Pausini - Io sì (Seen)

048 – Io ti penso – Nyv

Comparsa qualche anno fa nelle selezioni di Sanremo Giovani questa perla di cantautorato pop al femminile ha trovato una destinazione discografica soltanto quest’anno e questo è motivo di grande gioia per chi ama quel tipo di brani intensi, struggenti e talmente profondi da riuscire a catturare l’anima. Nyv dona alla forza delle sue parole, che raccontano il ricordo di un amore sofferto, anche tutta la sua particolare pasta vocale che conferisce leggerezza e dinamicità al cantato. Struggente e prepotente con gli animi fragili. Nyv - Low Profile

049 – La bocca del cuore – Matteo Faustini

Nelle notti buie con la faccia schiacciata sul cuscino ci si trova a dar spazio alla sofferenza di un cuore che non sa dimenticare chi ha amato fino a poco prima e che, in un modo o in un altro, rimarrà sempre in uno spazio di sè. E’, però, proprio sul modo su cui Matteo concentra la sua attenzione augurandosi che, passata la rabbia, possa rimanere soltanto la volontà di portarsi via, vicendevolmente, le cose belle che hanno animato un amore. “Spera solo che adesso porterai via con te anche solo un pezzetto che ti parli di me”. matteo_faustini_la_bocca_del_cuore

050 – La cura del tempo – Negramaro

Una canzone in pieno stile Negramaro grazie a quell’atmosfera che parte soffusa e che poi, invece, cresce mano a mano inserendo tutti gli elementi necessari dall’orchestrazione ariosa agli echi d’elettronica che arricchiscono la scena e la arricchiscono mentre la vocalità di Sangiorgi torna a svettare proponendo tutta la ricchezza della sua timbrica. Ciò che cattura maggiormente è proprio l’aspetto sonoro che, in appena 4 minuti, cambia continuamente pelle suggerendo continui spunti e coccolando l’ascoltatore che vi si lascia accompagnare. Centrati in un modo solo loro. Negramaro - Contatto (copertina)

051 – La mia carezza – Renato Zero

Una carezza delicata, sincera e amorevole arriva sul viso dell’ascoltatore da parte di un commovente Renato Zero che, quasi come se fosse all’ultimo saluto, ci tiene a ricordare che, per ora e per sempre, sarà insieme a noi. “Si cresce, si muore e ancora si rinasce” dice il cantautore prima di ricordare l’importanza di credere nei propri sogni e del ricordarsi, ogni giorno, di spendere, per sè e per gli altri, il proprio miglior sorriso per vivere al meglio. Una canzone che svela i segreti della vita e della presenza. Renato Zero - ZeroSettanta Volume Due

052 – La paura – Matteo Alieno

Un brano struggente e perfettamente adatto a raccontare quei momenti in cui, sconsolati, ci prendiamo la testa tra le mani desiderando di sparire per non essere risucchiati dalla vita stessa. L’esistenza reale, quella di tutti i giorni, è piena di sfide ed insidie che portano con sè fragilità e paure che, prima o poi, ci si trova costretti ad affrontare malgrado, in realtà, si vorrebbe puntare a rimandare il tutto a domani. Un brano così intimo da risultare a tratti tremendamente viscerale e disarmante. Paurosamente vero e universale. Matteo Alieno - La paura

053 – La vita breve dei coriandoli – Michele Bravi

Intensa ed incredibilmente vera questa è una di quelle canzoni che fin dalla prima nota ci si rende conto essere tra le poche davvero in grado di togliere il velo di Maya e concedere all’ascoltatore un racconto reale, personale e sentito. “Forse la felicità non è poi tanto diversa da così” canta una voce che si spezza e che a tratti mostra le proprie ferite sulla pelle dettate dall’esistenza. Un capolavoro di emotività e di vita che rimarrà nei cuori che sapranno davvero accogliere il mistero della vita in musica che sempre più raramente trova spazio nella nostra attualità. Tremendamente magico nel suo mettere i brividi. Michele Bravi - La geografia del buio

054 – La vita che si voleva – Chiara Galiazzo

Una bellata pop emozionale in cui la voce chiara ed evocativa della giovane cantante veneta riesce a risplendere di una luce interpretativa tutta particolare. Chiara si trova “immobile con un filo di voce” per raccontare di un’esistenza che ha avuto un’evoluzione diversa da quella che si sarebbe sognato di vivere. Con un’apertura orchestrale dall’ampio respiro di vocazione internazionale la vocalità si erge e racconta dell’amore in una chiave pura ed angelica. Un pop cosciente Chiara Galiazzo - Bonsai

055 – L’amore sublime – Renato Zero

L’amore è il più grande dei misteri della vita ma anche il motore che tutto muove intorno e dentro ciascuno di noi. Lo racconta ancora una volta con efficacia Renato Zero scoprendo, sulle ali di una melodia classicheggiante, di come, malgrado tutte le parole spese, “è in silenzio che poi ci si impara a capire” anche dentro al miracolo dell’amore. In una dedica avvolgente al massimo dei sentimenti del cuore il cantautore romano si propone di portare sempre avanti il cuore e di abbattere quegli ostacoli che ne impediscono la circolazione nelle nostre vite. Esegesi del cuore. Renato Zero - ZeroSettanta Volume Due

056 – L’infinito di stelle – Mina e Ivano Fossati

Quando metti insieme la miglior voce italiana che esiste e una delle penne più poetiche di sempre realizzare una ballata tutta piano e voce e poco altro il risultato non può che essere incredibile anche se le voci non raggiungo l’apice dell’estensione o i temi trattati non sono dei più originali. Mina e Ivano Fossati si limitano, sostanzialmente, a fare ciò che sanno fare da sempre ed il risultato non può che essere una piccola gemma tutta da assaporare e gustare in una giornata di pioggia. Romanticismo. Mina e Ivano Fossati - Mina Fossati

057 – Lezioni di volo – Wrongonyou

In viaggio verso la sua prossima destinazione sanremese il cantante romano porta con sè tutto il bagaglio di una lunga gavetta e di una ricerca musicale che dall’inglese è riuscita a trasferire anche in italiano la propria dimensione identitaria. Il brano ha in sè tutta la forza necessaria per convincere il mondo radiofonica e, insieme ad una musicalità azzeccata ma non scontata, propone al largo pubblico anche una voce non appiattita agli ultimi stilemi ma capace di destreggiarsi tra diverse dimensioni musicali. Entra in testa e non esce più. lezioni_di_volo-wrongonyou

058 – Luci accese – Martina Beltrami

Un bel brano pop in cui a risultare vincente risulta proprio la scelta di suonare come tradizionalista in un’epoca in cui tutti sembrano temere questa definizione e tutte le sue conseguenze. Questa volta, invece, Martina adotta un testo lineare che sa raccontare anche di sofferenza, una musicalità fedele al suo tempo ma non per questo lontano dal pop di matrice tradizionalista ed una vocalità che non cerca escamotage nel ricorso alla tecnologia. Il risultato non può che risultare una credibile canzone d’amore. Finalmente il bello delle nostre radici. Martina Beltrami - Luci accese

059 – Luci blu – Emma

Sullo sfondo di quelle luci blu che, a posteriori, hanno drammaticamente segnato questi nostri ultimi mesi si consuma una tragedia di egual dolore per i suoi protagonisti e che Emma ben racconta lasciandosi trasportare dalle note di una classica e tradizionale ballata pop in cui a prevaricare sono i sentimenti. La fine di un tempo viene raccontata con la consapevolezza di chi si trova davanti ad un bivio in cui rimaniamo soltanto “io e te e quelle luci blu”La fine raccontata con la capacità di non risultare eccessivi. Emma - Fortuna

060 – Luna araba – Colapesce e Dimartino feat. Carmen Consoli

Un trittico tutto siculo che da prova di tutta quella classe e raffinatezza di cui dispone tanto nella scrittura che nella musicalità di suoni e vocalità. Tre inconfondibili personalità cantautorali si incontrano in un brano caratterizzato da una scrittura impegnativa ma, contemporaneamente, anche stranamente accessibile dal più largo pubblico. Quando queste caratteristiche non si escludono a vicenda ci si trova davanti ad un brano che, come in questo caso, porta in sè tutta la preziosità che la ricerca musicale comporta. Una gratificazione per chi dalla musica chiede anche ricercatezza. Colapesce e Dimartino feat. Carmen Consoli - Luna Araba

061 – Ma cosa vuoi? – Deborah Iurato

Rivive di nuova vita la musica di Deborah Iurato che in questo suo nuovo percorso musicale ha scelto di dare sfogo alla propria penna oltre che ad una musicalità più spiccatamente contemporanea. Nell’episodio più incisivo della sua nuova produzione la voce siciliana trova in questo pezzo ritmicamente interessante l’occasione di sfoggiare sia la sua potenza vocale che la ricerca di nuovo equilibrio capace di guardare anche alla dimensione del suono e ad un linguaggio più fresco, ermetico e misterioso. Cambiare costa difficile ma vale sempre la pena. Deborah Iurato - Ma cosa vuoi?

062 – Mea culpa – La Zero

Il nuovo che avanza e che lo fa proponendosi con un linguaggio ed una dimensione tutt’altro che scontata e prevedibile. Questo è probabilmente il brano femminile più coraggioso del semestre e, in assoluto, uno dei pochissimi che sono riusciti a convincere per l’arte che racchiude in ogni suo frammento ed espressione. La ricerca sonora è palese ed eleva una proposta che sussiste proprio su questa base per condurre a destinazione un messaggio coraggioso e difficilmente affrontato in musica. Chapeau. La Zero - Mea Culpa

063 – Melodia di giugno – Fabrizio Moro

Fabrizio Moro ripesca alcuni suoi vecchi brani passati sottotraccia rispetto alla prova del successo e della popolarità e li riveste di nuova luce riattualizzandoli. Ci mette la sua solita visceralità che la maturità artistica e personale non ha fatto che aumentare e rafforzare rendendo la sua timbrica penetrante e struggente. Il risultato è che quando Moro canta d’amore e lo fa con la giusta poesia testuale lasciandosi andare in un’interpretazione vocale senza freni ne esce qualcosa di sempre speciale ed unico. Impossibile non commuoversi. Fabrizio Moro - Canzoni d'amore nascoste

064 – Mi manca – Bugo e Ermal Meta

Un’accoppiata forse insospettabile ma assolutamente centrata per un brano che, di per sè, avrebbe meritato di un’adeguata attenzione per quella sua scrittura riuscita. I due si intercettano raramente nello sviluppo del brano ma questa struttura duale del brano lo rende ugualmente efficace trovando nel ritornello il proprio punto focale per risultare perfettamente riuscito. In un’annata in cui tante cose sono venute a mancare nella vita di ciascuno di noi è stato importante trovare un momento per ricordarci che, alla fine, l’importante è non correre il rischio che a mancare siano le persone. Riflessivo. Bugo e Ermal Meta - Mi manca

065 – Mi manchi negli occhi – Tricarico

Una delle dediche d’amore più belle uscita dalla penna di Tricarico e nell’intero panorama musicale di questi ultimi tempi. Gli occhi si trovano ad essere al centro di una narrazione che va dalla nostalgia alla solitudine passando per mezzo della gratitudine per la vita, i suoi doni e le sue infinite sorprese. Tricarico si confronta con una canzone che sa andare al di là di ogni frontiera e che si rivela vincente per quella sua capacità di emozionare proprio perchè universalmente valida. Emozionalmente reale. Tricarico - Mi manchi negli occhi

066 – Motivo – Gianna Nannini e Coez

La fusione di due mondi, di due anime musicali diverse per stile e per storia e di due sensibilità musicali spesso opposte si avvera in questo brano che si inserisce perfettamente nella tradizione (non ancora così sviluppata) dei duetti pop-indie. Il tema è quello di un racconto d’amore che prende forma tra pensieri e sensazioni indossati con forza dalla cantautrice senese e dallo stesso Coez che si appoggia perfettamente alla dinamica vocale della Nannini formando un adeguato mix di vocalità e di intenzioni. Una potenziale hit basata sul linguaggio musicale di oggi con il sentimento di ieri. Gianna Nannini - La differenza

067 – Mr.Fonda – Leo Gassmann

Una canzone che, su di una struttura tipicamente pop, guarda al momento in cui ogni cosa finirà lasciando il tempo nella dimensione del vuoto. La capacità di Leo è quella di riuscire a comporre un testo particolarmente evocativo di nomi e situazioni oltre a quella di fare un uso classico e potente della vocalità riuscendo, così, a farsi apprezzare anche per le sue doti interpretative e vocali. Una richiesta d’aiuto che viene rivolta nel momento in cui la vita finisce svelando tutto il vero valore dell’esistenza e delle sue più piccole e preziose componenti. Il valore del momento. Leo Gassmann - Mr.Fonda

068 – Nel bene e nel male – Matteo Faustini

L’episodio più “sanremese” dell’ultima tornata di Nuove Proposte del Festival e, forse, proprio per questo riesce a conquistare l’attenzione che gli è dovuta in un contesto che, ormai, sempre di più pare in balia di un snaturamento. Lui racconta d’amore, dell’esserci per davvero e della voglia di aggrapparsi all’idea di un “per sempre” anche quando le cose paiono sfuggirci di mano. Con l’orchestra che cresce, la voce che si concede senza remore ed un testo che sa dimostrarsi struggente e comunicativo sbanca la platea di chi dalla musica vuole ancora sentimenti veri. Raccontarsi per come si è per davvero. Matteo Faustini - Nel bene e nel male

069 – No grazie – Junior Cally

E’ arrivato all’Ariston con una valanga di polemiche che hanno offuscato lui e la sua canzone ma, in realtà, la sua proposta una chance reale la meritava davvero per quel coraggio di tornare ad inserire la politica nella musica per smentire la tendenza che i testi debbano per forza risultare sempre più vuoti ed appiattiti sul perbenismo ed il politicamente corretto. Un inno contro le tendenze populiste degli ultimi tempi nel nostro Paese che prendono di mira un po’ tutti a partire da Salvini per arrivare a Matteo Renzi. Può piacere o no ma gli va dato il merito di aver avuto il coraggio di ridare alle canzoni anche il compito di tornare ad esporsi. Coraggioso. Junior Cally - No grazie

070 – Non dirò il tuo nome – Gianluca Grignani

Non ha ancora ritrovato la sua piena forma poetica ma il marchio musicale di Gianluca Grignani rimane inconfondibile e perfettamente identificabile fin dalle prime note. In questa sua ultima ballata fatta di una chitarra acustica che accompagna verso un ritornello efficace e potente che ripropone una voce di cui abbiamo tutti nuovamente bisogno per riscoprire il valore dei musicisti veri in musica e di un animo dannato che sappia restituire anche una chiave interpretativa differente da quelle patinate a cui ultimamente siamo abituati. Rimen unico. Gianluca Grignani - Non dirò il tuo nome

071 – Non è vero – The Kolors

Il loro marchio di fabbrica rimane la componente fondamentale di ogni loro creazione e questo recupero prepotente del funk ne è la dimostrazione più convincente: anche quando talvolta si allontanano più del solito dal loro territorio di riferimento poi ci tornano sempre. Un pezzo fresco e trascinante che esce dalla logica del reggae estivo puntando sull’animo partenopeo e sulle influenze che da sempre caratterizzano la scrittura di Stash e compagni mai così credibili anche in italiano. Convincenti musicisti. The Kolors - Non è vero

072 – Non è vero niente – Negramaro e Madame

Giuliano Sangiorgi e compagni si confrontano ancora una volta con l’universo femminile e con la contemporaneità che avanza. Lo fanno, in quest’occasione, con Madame che porta con sè un linguaggio schietto ed una vocalità riconoscibile che si concede su qualche barra facendo proprio un sound quanto mai elettrico della band pugliese. Ne esce una ballata 2.0 che guarda all’oggi, ai suoi suoni e alle sue componenti ma che mantiene intatti gli stilemi autorali della narrativa del sempre per l’amore. Compenetrazione di mondi. Negramaro - Contatto (copertina)

073 – Padroni di niente – Fiorella Mannoia

Di fronte ad un tempo che sembrava non negargli niente l’uomo ha scoperto di essere piccolo e di non possedere per davvero nulla di davvero importante. La vita ha riconquistato la scena e ci ha portato a capire che “quando penso di voler cambiare il mondo poi succede che è lui che invece cambia me”. Amara torna a scrivere per Fiorella che ben si adatta alla sua scrittura sposandone il messaggio e dandone valore alle parole come solo lei sa fare. Fiorella racconta il mondo, tutto, di oggi. Fiorella Mannoia Padroni di niente

074 – Per favore – Nyv

Una ballata pop in pieno stile italiano che parte con il pianoforte e che con il tempo evolve verso un coinvolgimento più totalizzante dell’orchestrazione. L’utilizzo della vocalità particolare di Nyv permette proprio di sfruttare queste caratteristiche del brano sottolineando, momento per momento, la crescita dell’intensità e dell’arrangiamento oltre che della forza del ricordo che il brano si prefigge di voler tracciare per mezzo delle parole del cuore. Una richiesta d’amore. Nyv - Low Profile

075 – Per sentirmi vivo – Fasma

La proposta che più a funzionato commercialmente tra quelle lanciate dalla compagine giovane dell’ultimo Festival di Sanremo. E’ una sorta di unione tra il mondo rap e quelli della trap e del pop-rock più convinto. Il mix è quello convincente e Fasma sa farsene abile interprete restituendo nel suo cantato tutta la potenza che il brano richiede per risultare davvero convincente e performante a livello musicale e scenico. Ad entrare è poi anche l’utilizzo contemporaneo dei mezzi di distorsione vocale che rendono il brano vicino al mondo dei più giovani ma, anche, accessibile ad un pubblico più tradizionalista che rimane catturato dalla forza manifestata. Cazzuto. Fasma - Per sentirmi vivo

076 – Portami a ballare – Tiziano Ferro

In un disco di cover venuto quasi per caso ma non sempre azzeccatissimo il cantautore di Latina inserisce questa sua versione del tradizionale successo di Luca Barbarossa dando il meglio di sè. Essere interprete è mestiere arduo ma, in questo caso, Tiziano riesce a fare sua la linea tracciata dalla dedica fatta dal cantautore romano alla propria madre nel lontano 1992. Ne esce una bella e toccante versione di un brano che non chiede che un’interpretazione intima e sincera, una voce capace di tinte profonde e di un trasporto reale. Prova superata. Tiziano Ferro - Accetto miracoli: l'esperienza degli altri

077 – Primo cuore (canto nativo) – Anna Oxa

Vince il premio di creatività e ricerca sbaragliando una concorrenza che sempre più raramente riesce ad andare oltre ai soliti linguaggi e stilemi musicali. Mettendosi totalmente a disposizione della sua arte, Anna Oxa arriva a destrutturare per ricomporre una forma-canzone totalmente innovativa e senza eguali in cui spicca un continuo rinnovamento melodico ed una vocalità sempre proiettata a farsi suono dentro al suono. Dal pop all’etnico-urban fino al canto lirico la Oxa si scopre strumento per una ricerca comunicativa senza eguali. Non una canzone ma arte. Anna Oxa - Primo cuore (canto nativo)

078 – Qualcosa di nuovo – Max Pezzali

Max mette per un momento da parte la sua spensieratezza e si concede una nuova ballata pop che già con ‘L’universo tranne noi’ aveva dimostrato di essergli dimensione adatta. Anche in quest’occasione il cantautore pavese trova la ricetta giusta per trasferire in musica il suo messaggio e risultare credibile nella sua comunicazione sempre proiettata a comporre una giusta alchimia tra tutti gli elementi. Efficace anche al di fuori della zona di comfort. Max Pezzali, Qualcosa di nuovo

079 – Rapide – Mahmood

Mahmood ha una gran voce e, probabilmente, è la scoperta vocale più interessante dell’ultimo biennio per quel suo timbro unico e per l’utilizzo che spesso ha dimostrato di saperne fare nella “decorazione” dei suoi brani smentendo la tendenza di svalorizzazione della voce che sta proponendo il pop d’oggi. Questo brano dimostra esattamente tutto questo mettendo la voce del cantautore al servizio di un pezzo che racconta di quelle lacrime versate per la fine di un amore che lascia dietro di sè rimorsi, pensieri e ricordi che non si possono cancellare o sconfessare. Voce. Mahmood - Rapide

080 – Ricominciare ancora – Arisa

L’inizio di un nuovo viaggio che vuole dare un nuovo impulso ad una voce sempre eterea che ha bisogno esclusivamente di brani alla propria altezza. Arisa si concede una ballad electropop che, malgrado goda di un arrangiamento moderno, non si spinge in territori troppo artefatti ma mantiene tutta la purezza del canto di cui dispone. La voce si conferma leggerissima per mettere in evidenza un messaggio positivo e rassicurante che promette che, nonostante tutto, nella vita esiste sempre la possibilità di cambiare le cose mettendo al centro la bellezza dell’essere se stessi. Ripartenze. Arisa - Ricominciare ancora

081 – Rinascerò rinascerai – Roby Facchinetti

Tante parole si sono spese, anche in musica, nel periodo del primo e sconcertante lockdown italiano lo scorso marzo ma mai si è riusciti a raggiungere la poesia di questo brano che è risultato capace di andare oltre alle frasi fatte e ai convenevoli “andrà tutto bene”. Dalle ceneri sorge sempre nuova vita e, anche se “questi giorni cambieranno i nostri giorni”, prima o poi torneremo tutti ad assaporare l’esistenza in tutta la sua bellezza. In una crescente melodia Roby Facchinetti mette tutta la sua potenza per comunicare la grandezza di una musica che vuole raccontare il mondo e la sua vita nella loro completa eternità ed immensità. Oltre tutti gli altri. Rinascerò rinascerai - Roby Facchinetti

082 – Salento – Cioffi

Malgrado non abbia avuto lo spazio di un singolo ufficiale è una di quelle canzoni che, in sè, ha la forza della verità e della poesia della purezza. Un arrangiamento minimale, una voce che si concentra soltanto sulla comunicazione ed un testo che, forgiandosi del dono della semplicità e della linearità, riesce davvero a raccontare di due vite che s’incontrano e non si abbandonano. Ascoltare brani di questo tipo da ragazzi giovani e talentuosi tiene viva la speranza che il futuro del pop tradizionale sia in buone mani. Intimo. Cioffi 2020

083 – Se sono qui – Renato Zero

Il racconto del re dei sorcini si sposta attorno al valore dell’esserci prendendo in esame la storia di una vita vissuta al massimo ma non per questo priva di ostacoli, momenti di sconforto o sfide apparentemente impossibili da vincere. “Niente lacrime, nessun alibi, solo gioia e tanti brividi: è solo così che puoi sfidare il mondo” prova a raccontare Zero per svelare il segreto dell’esistenza. E in tutto questo soltanto l’amore, e ancor più il valore della presenza, si erge a strumento ideale per vincere ogni sfida “con la stessa voglia, stessa meraviglia: ancora un altro sogno, un altro ancora!”. Eternamente presente. Renato Zero - ZeroSettanta Volume Due

084 – Seconda pelle – Giordana Angi

Cantata da Tiziano Ferro aveva il proprio perchè ma con la voce della cantautrice italo-francese acquista un valore del tutto particolare grazie a quell’intensità che la sua voce sa trasferire alle parole cantante con l’eleganza e la struggenza del caso. Incisiva nella propria timbrica graffiata, Giordana riesce a trasferire tutta la passionalità di un brano che non ha bisogno di troppi trucchetti per arrivare a destinazione. Il risultato è un pezzo che racconta di pelle e che, in effetti, si trova ad essere tatuato in ognuno di noi. Incisiva. Giordana Angi - Voglio essere tua (Sanremo Edition)

085 – Seduto sulla luna – Renato Zero

Un’autoanalisi perfetta incentrata attorno a sè che si sceglie di guardare da lontano, seduti sulla luna. Si scorgono amici, amori, parole, vittorie e cadute ma anche quella musica che ha accompagnato un’intera vita risultando all’apparenza leggera ma che, invece, contiene tutto il significato dell’esistenza. In un tappeto orchestrale nostalgico Renato Zero affronta ancora una volta il mistero della vita rintracciando quel Pierrot che, in definitiva, racchiude ognuno di noi. Elogio alla vita in musica. Renato Zero - ZeroSettanta Volume Tre

086 – Scusa – Gazzelle

Nella tradizionale musicalità del cantautore romano si consuma il racconto di un’ennesimo amore che si trova a fare i conti con la dimensione del tempo in cui si scagliano i ricordi, i rammarichi, le consapevolezze e le insicurezze. Su di un arrangiamento electropop che cresce insieme alla struggenza dell’interpretazione si sviluppa un testo che, nonostante tutto, si ricorda di sottolineare che “sarai te l’unica cosa al mondo da non perdere”. Ed ecco che, di fronte all’amore, anche una parola come “scusa” trova motivo di esistere. Sempre profondo. Gazzelle - Scusa

087 – Siccome sei – Giordana Angi

Una struggente ed essenziale dedica d’amore a due in cui a dimensione dell’uno corrisponde opposto dell’altro proprio per riprendere quel concetto di “altra metà”. L’amore viene così visto sotto la lente di una continua e rinnovata totalità in cui ogni vizio o pregio dell’uno si completa con quanto offre l’altro trovando la giusta quadra. Giordana ci mette tutta se stessa trovando nell’essenzialità di un suono orchestrale e di una scrittura lineare ed intensa il meglio della sua forma espressiva. Intensa è meglio, da sempre. Giordana Angi - Siccome sei

088 – Sirene – Levante

La possibilità di raccontare un’estate unica in una forma-canzone totalmente lontana da tutti i criteri della narrativa della stagione dell’ombrellone dell’ultimo decennio musicale. Levante opta per un brano mai eccessivo, misurato sia vocalmente che musicalmente ed attento ad una dimensione testuale che possa fungere da specchio in un contesto sociale in cui “non è tempo di castelli” perchè tutt’intorno gli ombrelloni si chiudono ed i desideri rimangono soltanto espressi. Una fresca fotografia di un’estate diversa. Levante - Sirene

089 – Solo una figlia – Fiorella Mannoia e Olivia XX

Una nuova occasione per raccontare la vita, farlo aderendo alla realtà delle storie e alle voci dei suoi protagonisti. In quest’occasione Fiorella accompagna una promettente e talentuosa nuova leva che con sè porta una storia fatta di tante, troppe, storie. Due donne si trovano a raccontare delle bambine-spose ancora costrette, in tante parti del mondo, a dire addio troppo presto alla spensieratezza della giovinezza per farsi carico del peso della propria ed altrui vita. E’ la storia di una bambina che “gioca ad essere una donna” ma che non può ancora esserlo. Storie in musica. Fiorella Mannoia Padroni di niente

090 – Soul mama – Zucchero

E’ ancora lui il soulman italiano per eccellenza e lo dimostra ancora una volta con questo pezzo che miscela perfettamente blues e soul nella sua voce giocando con parole e suoni in perfetto Zucchero-style. Un pezzo capace di far ballare e cantare tutti i fan della poetica e della musicalità di Sugar che si dimostra coerente con la propria produzione e con la propria musica di riferimento. Ed intanto l’amore è l’unica cosa che continua ad esistere e resistere anche quando tutto intorno frana. Fedele. Zucchero - D.O.C.

091 – Tikibombom – Levante

Levante la si aspettava da tempo al varco del Festival di Sanremo e finalmente vi è giunta con questo brano che ha rispettato in pieno la sua personalità e la sua essenza di cantautrice ma l’ha resa anche maggiormente popolare ed accessibile alla larga platea mainstream del mondo pop. Coraggioso è il testo che racconta, a suo modo, di diversità e di quelle soggettività che si etichettano come gli “ultimi della fila” perché comunemente considerati diversi e minoranza di una società sempre più omologata e povera di particolarità. Levante in tutto e per tutto. Levante - Magmamemoria

092 – Torniamo a casa – Loredana Errore

Nel suo nuovo e avvincente percorso discografico la brava interprete siciliana ha scelto di sacrificare la propria personalità vocale per dar maggior respiro ad una ricerca sonora capace di stupire e variare. In questo singolo episodio, però, si è rivelata capace di coniugare suono e voce dando corpo ad uno di quei tanti brani che negli anni l’hanno presentata come viscerale, unica ed interprete di classe proprio perchè fuori da quegli schemi vocali troppo appiattiti. Ci piace la Loredana che osa. Loredana Errore - Torniamo a casa

093 – Tsunami – Annalisa

Quando Annalisa canta, nel vero senso del termine, c’è davvero ben poco da fare e, anche se ultimamente sta facendo di tutto per svestirsi di eccessivi classicismi, di tanto in tanto torna a rifugiarsi nell’universo ballad dando il meglio di sè. Anche in quest’occasione il tutto viene rivestito da sonorità che mantengono l’attenzione per l’attualità ma è la voce a reggere la scena principale mentre un testo che vuole essere contemporaneo racconta di un amore di cui non si può fare a meno. Fuoriclasse quando si concede nella giusta dimensione per lei. Annalisa - Nuda

094 – Un’altra Italia – Vincenzo Incenzo

Sempre più raramente capita di ascoltare brani capaci di parlare senza filtri di attualità e società concedendosi anche qualche critica. Vincenzo Incenzo si concede questo tentativo facendo gioire quell’ascoltatore che alla musica chiede ancora del contenuto di livello e non soltanto qualche motivetto orecchiabile. Il pretesto è il racconto di un’Italia caduta in rovina ma che ha ancora la possibilità di migliorarsi proprio perchè conserva degli uomini in grado di dissociarsi e di guardare le cose da una prospettiva del tutto diversa. Un colosso del cantautorato vero ed eterno. Vincenzo Incenzo - Un'altra Italia

095 – Va tutto bene – Giulia Molino

Una classica ballata pop all’italiana in cui una potente vocalità femminile si interroga tra difficoltà e sensazioni di inadeguatezza di fronte ad un amore in bilico. A questa sensazione di insicurezza, però, si sceglie di rispondere con la fiducia e la volontà di rilanciare il proprio sentimento superando anche la tentazione di rompere ogni cosa e ritrovarsi punto a capo. Nella forza di quella “prima cosa che mi ha fatto stare bene” si trova la possibilità di tornare a vivere e ad affrontare tutte quelle situazioni che, fino a qualche istante prima, parevano aver la forza di sopraffarci. Classicamente emozionale. Giulia Molino - Va tutto bene

096 – Vent’anni – Maneskin

Prima del debutto in terra sanremese, Damiano e soci ci hanno riprovato con questo brano a riproporsi con una ricetta musicale già piuttosto consolidata. Ne è uscito un brano che porta con sè tutta la loro personalità artistica e sonora trovando l’occasione giusta per raccontarsi nella tematica di una gioventù che vuole “cercare sempre la libertà”. Ritornello orecchiabile, incedere trascinante, spirito rock domato ma che rimane presente e vocalità volutamente sporca per rinforzare quell’immagine dannata ed alternativa che oggi tanto piace. Fedeli a se stessi. Maneskin Vent'anni

097 – Vertigine – Levante

Su di un tappeto sonoro tutto elettronico e in perfetto mood da disco dance la cantautrice siciliana si trova a confrontarsi con un brano che potrebbe suonare nuovo per la sua vocalità ma che, invece, fa risplendere tutta la pasta sonora di cui dispone. In un continuo sali e scendi timbrico Levante si lascia andare su di un ritornello incisivo e radiofonico che splendidamente le regala un’istantanea su di un amore che vive la lontananza ma che, non per questo, si consuma del tutto cercando di resistere e non superare il bilico. Levante - Vertigine

098 – Viceversa – Francesco Gabbani

Al Festival di Sanremo ci è finito per proporsi con un pezzo che non rischiasse di diventare l’ennesimo nuovo tormentone non compreso fino in fondo. Gabbani ha scelto di osare e stupire il largo pubblico con un pezzo che suona più come una ballad sui sentimenti che fa valere il cantautore toscano anche dal punto di vista vocale e che mette sul piatto prima di ogni altra cosa un testo dedicato alla vita ed un inciso che, seppur funzionale e funzionante, punta, in realtà, a non creare per forza di cose il classico ritornello da fischiettio facile ed estivo. Tormentone a modo suo. Francesco Gabbani - Viceversa

099 – Volente o nolente – Ligabue e Elisa

Ligabue apre il cassetto e ci ritrova un duetto inedito con Elisa realizzato ai tempi de ‘Gli ostacoli del cuore’ che tanta fortuna aveva portato alla cantante friulana che ora ci si augura possa ricambiare il favore. Lo schema è quello di una classica ballata pop-rock con le voci originali del 2006 che s’intrecciano per tutta la durata della canzone. Il ritornello ti “resta in testa sempre” ed è indubbio che l’alchimia vocale tra le due ugole sia assolutamente una di quelle che funzionano. Andando sul sicuro si sbaglia raramente. Ligabue e Elisa - Volente o nolente

100 – Wannabe – Dolcenera e Laioung

Dolcenera si concede una nuova pazzia musicale mettendo in piedi un duetto ricco di complessità e di una produzione ricca e variegata. La cantautrice dimostra una volta in più la sua estraneità dal mondo più superficiale e disattento della musica pop-olare d’oggi costruendo un brano che racconta di coraggio di fronte alla vita e di volontà di prendere il proprio destino per mano e guidarlo verso dove si preferisce. Vocalità sempre pazzesca, arrangiamento capace di uscire dalle solite mode e scrittura che stupisce una volta di più. Classe da musicista. Dolcenera e Laioung - Wannabe

 

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.