Da “Abbronzatissima” a “Mambo salentino“, sei decenni di canzoni estive italiane da non dimenticare
Le regole che determinano un successo estivo sono in continuo mutamento, mai come oggi risulta difficile fare previsioni, mentre un tempo bastava avere tra le mani una bella canzone per azzeccare qualsiasi tipo pronostico. Oggi i fattori sono molteplici, la musica da sola non basta, così abbiamo deciso di fare un tuffo nel passato per rispolverare un po’ delle nostre radici.
Partiamo da un semplice quesito: cos’è un tormentone e, soprattutto, come lo si riconosce? L’immediatezza delle strofe, l’orecchiabilità dell’inciso, la ripetitività del testo e la melodia ben identificabile sin dal primo ascolto, sono solo alcuni degli elementi alla base di una potenziale hit estiva che, grazie all’esposizione mediatica e al conseguente consenso commerciale, possono dare vita ad un vero e proprio martellante pezzo da spiaggia.
Per comprenderne le origini è necessario fare un salto indietro nel tempo fino agli anni ’60, decennio caratterizzato dal boom economico e dal desiderio di rivalsa sociale tipico del dopoguerra. Ad accompagnare questo clima di rinascita sono canzoni in grado di raccontare e fotografare un’intera epoca, tra cui ricordiamo: “Tintarella di luna” di Mina, “Saint Tropez Twist” di Peppino di Capri, “Sapore di sale” di Gino Paoli, “Azzurro” di Adriano Celentano, “Legata a un granello di sabbia” di Nico Fidenco, “Abbronzatissima” e “Guarda come dondolo” di Edoardo Vinello, “Il ballo del mattone” di Rita Pavone e “Luglio“ di Riccardo Del Turco.
Con gli anni ’70 qualcosa comincia a cambiare, il vento della Disco Music porta con sé parecchia esterofilia, il made in Italy lascia spazio a sonorità dal respiro internazionale. Tra le novità del nostro Paese, invece, l’affermazione dei complessi e la solidificazione del cantautorato, sempre più sperimentale e ispirato. Tra i pezzi nostrani, riscuotono un ottimo successo: “Pazza idea” di Patty Pravo, “E tu” di Claudio Baglioni, “Ti amo” di Umberto Tozzi, “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti e “Splendido splendente” di Donatella Rettore.
Visto l’andazzo del decennio precedente, negli anni ’80 molti artisti italiani cominciano a cantare in inglese, da Raf con “Self control” a Ivana Spagna con “Easy lady”, passando per Sabrina Salerno con “Boys boys boys”, oppure in spagnolo come, ad esempio, i Righeira con “Vamos a la playa”. Sul fronte italiano, tengono duro: Giuni Russo con “Un’estate al mare”, il Gruppo Italiano con “Tropicana”, Gianni Togni con “Luna”, Donatella Rettore con “Kobra” e “Lamette”, Loredana Bertè con “Non sono una signora” e “In alto mare”.
Gli anni ’90 riportano al centro dell’attenzione la melodia, sia gli interpreti che una nuova scena cantautorale, tra i pezzi estivi di maggior successo ricordiamo: “Un’estate italiana” di Edoardo Bennato e Gianna Nannini, “Sotto questo sole” di Francesco Baccini e i Ladri di Biciclette, “Mare mare” di Luca Carboni, “Il battito animale” di Raf, “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” degli 883, “Bella” e “Un raggio di sole” di Jovanotti, “Solo una volta (o tutta la vita)” di Alex Britti, “Troppo bella” di Davide De Marinis e “50 special” dei Lunapop.
Terminiamo il nostro viaggio con i primi tormentoni del nuovo millennio, tra le canzoni estive più gettonate degli anni ’00, segnaliamo: “Vamos a bailar” di Paola e Chiara, “Tre parole” di Valeria Rossi, “www.mipiacitu” dei Gazosa, “L’aiuola” di Gianluca Grignani, “Estate” dei Negramaro, “Lasciala andare” e “Bruci la città” di Irene Grandi, “Pazzo di lei” e “Non vivo più senza te” di Biagio Antonacci, “Tranne te” di Fabri Fibra, “P.E.S.” dei Club Dogo con Giuliano Palma, “Roma-Bangkok” di Baby K e Giusy Ferreri, “Vorrei ma non posto” di J-Ax e Fedez, “Riccione” dei Thegiornalisti, “Amore e capeira” di Takagi & Ketra, “Mambo salentino” dei Boomdabash e Alessandra Amoroso.
A ciascuno il proprio tormentone del cuore… ai posteri l’ardua sentenza: saranno in grado i pezzi di oggi di durare così a lungo nel tempo? Bella domanda, chi può dirlo, di sicuro l’ingente quantitativo di proposte non aiuta, anzi rischia di confondere, depistare e far passare in secondo piano parecchi brani degni di nota. Il mercato musicale estivo negli ultimi anni è sicuramente in crescita dal punto di vista commerciale, l’intera discografia investe più che in passato, i ritorni sono sicuramente importanti, ma non perdiamo di vista il focus, la musica non può essere trattata solo esclusivamente come un’industria. Pensiamo a tutte le canzoni che abbiamo appena citato, hanno funzionato, molte senza alcuna aspettativa, il segreto forse sta proprio in questo. Insomma, gli anni passano ma i tormentoni ben fatti rimangono!
Nico Donvito
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