Il nostro personale bilancio musicale delle canzoni che hanno spopolato negli ultimi mesi
“L’estate sta finendo e un anno se ne va” cantavano i Righeira nel lontano ’85, così non resta che trarre un bilancio di questi ultimi assolati mesi musicali proclamando la nostra consueta e personale top 100 del brani più gettonati dell’estate 2019, tra sorprese e immancabili conferme. Buona lettura.
100. Cristiano Malgioglio feat. Barbara D’Urso – Dolceamaro
La musica pop e il trash sono due dimensioni parallele che spesso entrano in contatto tra loro e ci restituiscono momenti di inenarrabile gioia. Il buon Cristiano sforna il terzo tormentrashone di fila, dopo “Mi sono innamorato di tuo marito” e “Danzando danzando” ci regala la sua personale reinterpretazione di questo celeberrimo brano di Barbara D’Urso (presente in veste di feat. campionato), pezzo inciso dalla stessa nel 1980 durante i suoi esordi da cantante, prima che si reinnestasse come attrice prima e come giornalista dopo.
99. Pàmela – Buona Primavera
Che la fantascientifica love story tra Pamela Prati e Mark Caltagirone avesse per sempre sconvolto le sorti dell’umanità, ce ne siamo accorti sin dalle primissime puntate della fiction andate in onda a reti unificate e sui principali rotocalchi, fino alla stampa nazionale, ma non avremmo mai pensato che tutto ciò potesse diventare una canzone. Chapeau a chi ha avuto questa brillante intuizione. In un mondo ideale questa classifica verrebbe letta al contrario, mentre nella realtà reale bisogna che ci accontentiamo di un soddisfacente novantanovesimo posto.
98. Dark Polo Gang – Sex on the beach
Grazie al cielo il 2019 sembra aver registrato un primo arresto della trap, che ha un tantino stancato, per cui chi sarà in grado di reinventarsi si salverà, tutti gli altri rimarranno nel grande libro delle meteore assieme a Sandy Marton e la sua tastiera a tracolla. Questo pezzo rappresenta in tal senso un tentativo fallito di upgrade, sonorità e “poetica” rimangono le stesse, di innovazioni non vi è la minima traccia, per cui possiamo parlare di una vera occasione sprecata, calcolando che di colpi in canna non credo ne abbiamo ancora molti.
97. Elettra Lamborghini e Guè Pequeno – Fanfare
La ricca ereditiera torna a duettare con l’uomo più collaborativo d’Italia, al punto che potremmo proporlo come nuovo premier al Presidente delle Repubblica Mattarella nel corso del prossimo giro di consultazioni. Scherzi a parte, il brano non è né meglio né peggio di “Mala” o “Pem pem”, non sono ancora in grado di capire se questo è un fattore positivo o negativo, comunque sia mi sono arreso ormai da tempo all’ascesa discografica della Paris Hilton italiana, superata la fase della negazione attendo con ansia quella dell’elaborazione.
96. Il Cile e Awa Fall – Di notte leoni
Affermare che Lorenzo fosse una delle promesse più interessanti della musica leggera italiana è dir poco, soprattutto all’inizio del proprio percorso con i primi singoli “Cemento armato” e “Siamo morti a vent’anni”. Dopo “Maria Salvador” più niente è stato lo stesso, fino ad arrivare a questo pezzo che possiamo definire il suo peggiore di sempre, per nulla nobilitato dalla bella presenza della bravissima cantante reggae italo-senegalese e dalla buona produzione di Jerico. “Di notte leoni
di giorno a gattoni” non si può davvero sentire.
95. Emis Killa – Tijuana
Aridatece l’Emis Killa di “Parole di ghiaccio” e “Scordarmi chi ero”, al massimo potremmo pure sopportare quello di “Maracanà”, ma la svolta latina tra tum-pa-ta-pum e autotune non è facile da digerire, soprattutto dopo aver già cercato di mandare giù un brano come “Linda”, rieccoci con un’altra telenovelas in musica decisamente poco riuscita. Conoscendo le potenzialità del rapper ci aspettiamo al più presto un’inversione di marcia e qualche cenno di evoluzione artistica, certi di non riporre le speranze invano.
94. Josè Nunes – Te lo digo bailando
Un mix di contaminazioni multietniche che prendono spunto dalle origini dell’artista: africane della madre, arabe dei nonni e portoghesi del padre. A un anno e mezzo di distanza dalla sua partecipazione come finalista di Sarà Sanremo, in gara con il brano “Parlami ancora”, il poliedrico cantautore torna con un pezzo estivo e altamente rappresentativo, il primo tassello di un nuovo progetto discografico che vedrà la luce nei prossimi mesi e che metterà in risalto tutte le sue sfumature vocali e caratteriali.
93. Roberto Zampaglione – Fammi fare l’amore
Lontano dalle atmosfere del precedente “Che mi separa da te”, l’artista respira a pieni polmoni l’aria di mare rifugiandosi nella spensieratezza tipica dell’estate. Sonorità pop e poetica indie per un pezzo fresco e ben strutturato composto da Luca Sala, che racconta l’evasione dalla vita di tutti i giorni per ricercare un po’ di tranquillità tra la sabbia e la salsedine. Un pezzo lanciato in doppia versione, quella solista e quella in compagnia di Lady Tabata, un featuring rivisitato in una versione disco dance da Valerio M Official Remix.
92. Miguel Wave – Il resto non esiste più (yeah yeah yeah)
Ballerino e cantante o cantante e ballerino poco importa, al di là dell’ordine in cui possiamo scriverlo, il giovane colombiano è senz’altro un performer a 360°, lo abbiamo conosciuto come danzatore nel corso della prima fase dell’ultima edizione di “Amici” e lo ritroviamo oggi in airplay radiofonico con questo brano prodotto da Don Joe e Joe Vain, un pezzo che rappresenta il suo personale biglietto da visita discografico, sotto il segno del ritmo e dell’orecchiabilità, due requisiti fondamentali per funzionare nel corso della stagione estiva.
91. Salento Guys e Damiano Mulino – Ti porterò a ballare
L’estate come stato d’animo, questo il motto del trio di deejay/producer pugliesi Steven Rocco Frisullo, Luca DB e Antonio Maniglio, che in passato hanno già collaborato con artisti del calibro di Shade, Federica Carta, Max Pezzali, Benji & Fede, Sud Sound System, Alborosiee e molti altri. Questa è la loro personalissima proposta estiva realizzata con il cantautore Damiano Mulino, un brano dal retrogusto spensierato tipico di questa stagione, che racconta l’imprevedibilità delle giornate senza programmi e senza orari.
90. Daniela Pedali e Andrea Dessì – Ritmo Diablo
La musica unisce, non conosce distanze, confini o lingue. Ne sanno qualcosa questi due talentuosi artisti, voce pazzesca lei e abilissimo chitarrista lui, entrambi riconosciuti e apprezzati a livello internazionale. Il brano, disponibile sia in versione italiana che in spagnolo per il mercato latino, vede unire due eccellenze del nostro Paese che, nonostante la giovane età, possono già vantare numerose collaborazioni di prestigio in giro per il mondo. Un brano che funziona sin dal primo ascolto, grazie alla simbiosi e all’unione di due mondi artistici.
89. Grace Cambria – Magia magia
“I sogni son desideri” recitava il tema centrale della colonna sonora del capolavoro d’animazione Disney “Cenerentola”; ne deve aver fatto tesoro la giovane cantautrice siciliana, in maniera del tutto inconsapevole e inconscia, ha portato nella sua musica il disincanto tipico delle fiabe in un pezzo che racconta la sua storia personale e il desiderio di perseguire i propri obiettivi, il tutto arricchito dalle preziose collaborazioni con il produttore Pittostail, il rapper Axos, i noti autori Marco Rettani e Marco Zangirolami, il chitarrista Valerio Papa.
88. Soul System – Coma
Convincono anche cantando in italiano i vincitori della decima edizione italiana di X Factor, che non snaturano il proprio stile riconoscibile e ben definito, trovando nella nostra lingua un valore aggiunto. Il brano sancisce l’inizio del loro sodalizio artistico con Zibba e arriva a due anni e mezzo di distanza dalla vittoria del talent, dopo un periodo di riflessione e di ricerca musicale si sono sentiti pronti per rimettersi in gioco con il pezzo giusto e una ritrovata consapevolezza tracciando, di fatto, un nuovo percorso.
87. Elya – Ti verso il cuore
Un giusto compromesso tra sonorità contemporanee e una linea melodica che richiama i gloriosi anni ‘90, evocando suggestioni a metà tra i Lunapop e gli Imagine Dragons. Orecchiabile ma al tempo stesso internazionale nei suoi intenti, il brano appare assai introspettivo e piuttosto notturno, facendo rivivere nell’ascoltatore la voglia di cogliere l’attimo e di non lasciarsi andare alla solitudine. Strofe, ponte e special appaiono più forti dell’inciso, ma nell’insieme il tutto convince ed è piuttosto coinvolgente.
86. Carmen Pierri – Verso il mare
Nonostante la giovanissima età, la neo vincitrice della sesta edizione di The Voice ha già dimostrato la propria vocalità e l’attitudine sul palco sin dalle prime fasi del programma, per arrivare pronta alla prova dell’inedito con la forza e la freschezza tipiche dei suoi anni. Composto da Mirko Bruno, Giulia Maria Caci e Luciano Quartucci, il brano ha sicuramente contribuito alla scalata finale, anche se non è riuscito a durare a lungo al di fuori del contesto televisivo. Peccato perché le intenzioni e le sonorità non erano malvagie.
85. Veronica Ventavoli – Francesco ora lo sa
Un pezzo che segna un nuovo cambiamento di pelle per l’interprete toscana e che vira verso sonorità più contemporanee e minimali, comunemente collocabili nel girone dell’indie. Scritto e composto dal rodato team formato da Antonio Ianni, Andrea e Paolo Amati, il brano rappresenta una vera e propria evoluzione ancora prima che una rinascita. Nel testo viene raccontata la vita di un ragazzo segnato da tante delusioni, ma che riuscirà a ritrovare l’entusiasmo grazie ad un incontro speciale e inaspettato.
84. Luca Bonasera – Milka & Sashimi
Cioccolato e pesce crudo, a volte ci si può legare pur sapendo di essere completamente diversi. Con questa interessante e originale metafora il cantautore romano si riaffaccia sul mercato musicale con un pezzo ispirato sia dal punto di vista musicale che testuale. Cantautorato e contemporaneità trovano forma e il giusto compromesso grazie alla produzione affidata a Giuliano Boursier, come sempre abile nel trovare nuove soluzioni sonore senza snaturare l’identità di ogni singolo artista.
83. Epicoco – Buttati (Let it B)
Un pezzo che coinvolge sin dal primo ascolto, sonorità decisamente estive che sanno di leggerezza e trasmettono positività, quella sana voglia di godersi appieno un po’ di meritato relax in compagnia della persona amata. Perché non serve parlare, non servono fiori, non serve un anello, non serve un castello e non serve nient’altro che scambiarsi il reciproco affetto, attraverso piccole attenzioni quali un sorriso, uno sguardo carico di intenti. Poco importa quanto potrà durare, bensì diventa essenziale buttarsi a capofitto in ciò che ci fa stare bene.
82. Emma Muscat e Biondo – Avec moi
Perdersi e ritrovarsi, questo il significato contenuto nel nuovo singolo della giovane e bella cantautrice maltese, realizzato in collaborazione con il rapper romano, entrambi ex concorrenti della diciassettesima edizione di “Amici”. Due mondi musicali più simili di quanto si potesse auspicare si incontrano e danno vita tutto sommato ad un buon inedito. Il brano ripercorre gli alti e bassi tipici della vita di coppia, le incomprensioni e il desiderio di evadere, staccare tutto e fuggire dalla routine quotidiana per riscoprire il valore delle cose importanti.
81. Francesco Bertoli – La mia città
In quest’epoca così liquida e virtuale, l’artista milanese riesce nell’intento di raccontare l’importanza del restituire valore alle piccole cose, perché è al loro interno che risiede il segreto della felicità. Spesso ci perdiamo in cose futili e ricerchiamo serenità nella distrazione, senza renderci conto che non occorre puntare in alto, desiderare e ambire sempre al meglio, a volte tendiamo a perdere il senso della misura e ci perdiamo tante belle cose. Un ottimo concetto abilmente espresso dal giovane cantautore classe ’96.
80. Johnson Righeira feat. La Bionda – Formentera
Un ritorno alle origini per l’artista torinese, voce e fondatore dello storico duo musicale che negli anni ’80 ha di fatto dominato le classifiche per diverse settimane, talvolta anche per intere stagioni, coniando e consolidando il significato del termine “tormentone”. A trentasei anni distanza dal clamoroso successo di “Vamos a la playa”, torna a collaborare da solista con i fratelli La Bionda, assoluti protagonisti dell’italo-disco che ha fatto letteralmente scuola in giro per il mondo. Un brano che si ispira al passato, ma contemporaneo a livello sonoro.
79. Ex-Otago e Izi – La notte chiama
Meno funzionale del brano proposto lo scorso anno, intitolato “Tutto bene”, decisamente più in sordina nonostante la new version realizzata con il rapper genovese. Nonostante un buon pezzo presentato nel corso della 69esima edizione del Festival di Sanremo, i cinque artisti non riesco a bissare nella stagione estiva, perdendosi un po’ per strada. Forse non la scelta migliore che si potesse tirar fuori dal loro ultimo album “Corochinato”, per il momento non ci resta che confidare nel prossimo estratto.
78. Finley – San Diego
Il punk-rock che, da sempre, contraddistingue le produzioni della band di Legnano si contamina con sapori nuovi, leggeri e piuttosto estivi. Dalla periferia milanese ci ritroviamo catapultati direttamente nella West Coast, una dimensione orecchiabile e commerciale, che non snatura la loro ben consolidata identità artistica. Il risultato? Un bel viaggio sonoro, fatto di tramonti e paesaggi in cui ognuno di noi può rivedere un pezzetto della sua vita, quei momenti importarti difficili da mandare via.
77. Street Clerks – Ho fame
Hanno fame di musica e una grandissima voglia di suonare dal vivo Valerio Fanciano, Francesco Giommi, Alexander Woodbury e Cosimo Ravenni, quattro musicisti toscani che abbiamo imparato a conoscere grazie alla loro partecipazione ad X Factor 7 e come house band della trasmissione “E poi c’è Cattelan”. Un singolo che segna per loro l’inizio di un nuovo percorso, un pezzo solare e leggero, dal forte sapore estivo, che ben si è prestato a farsi ascoltare nel corso di questa ultima afosa e calda stagione.
76. Sergio Sylvestre – Parolacce
Tempo di nuova musica per il vincitore di Amici 15, che ci regala po’ di freschezza e di novità, semplicemente pescando dal passato sonorità anni ’50 che risuonano inedite e piuttosto originali di questi tempi. Sì, perché la musica ha fatto così tanto il giro che ciclicamente avvertiamo il bisogno di cambiare aria, soprattutto in questo momento storico in cui i pezzi tendono in un’unica direzione, ossia verso Porto Rico… la capitale del reggaeton. Un pezzo estivo che, a differenza di molti altri, può essere ascoltato anche in qualsiasi delle altre tre stagioni.
75. Einar – Un’altra volta te
Composto da Fabio Campedelli, Oscar Angiuli, Massimiliano Dagani e Mario Fracchiolla, il brano si lascia ascoltare con facilità e canticchiare con freschezza, coniugando la melodia all’italiana con sonorità votate a riferimenti certamente più internazionali. Di fatto una buona proposta estiva, tra le più convincenti in circolazione, perché onesta e non legata ad una poetica o a un sound tipico del momento, requisito fondamentale se si intende voler superare sia la prova costume che quella del tempo.
74. Laura Ciriaco – Estate nucleare
Un’insolita incursione musicale per la cantautrice pescarese, che sin dai tempi della sua partecipazione a The Voice ci ha abituati ad atmosfere più intime ed emotivamente profonde, che ben si prestano alla sua poderosa e originale timbrica vocale, per nulla scalfita da questa curiosa sperimentazione all’insegna del ritmo, dell’energia e della leggerezza. Abbandonare il superfluo e riscoprire i valori veri, questo il messaggio evinto tra le righe di questo autentico inno alla vita reale, quella che si può toccare con mano senza l’ausilio del touch screen.
73. La Rua – Alta velocità
Alle sonorità nu folk tipiche della band marchigiana si uniscono atmosfere caraibiche, per un pezzo che sviscera il fenomeno dell’innamoramento attraverso la metafora di un treno frecciarossa. Momenti e sensazioni che vengono ben fotografate dall’abile penna di Daniele Incicco, in un susseguirsi di immagini e suggestioni che riflettono le tappe fondamentali del nobile sentimento per antonomasia. Il sound leggero e il testo sbarazzino incarnano alla perfezione lo spirito dell’estate, in un brano up-tempo carico di piacevoli intenzioni.
72. Fosco 17 – Una canzone da falò
Una canzone autoironica e sotto molti aspetti geniale, che prende spunto dalla leggerezza dei brani estivi per comporre una canzone d’amore nei confronti della propria amata, rigorosamente con il ritornello che fa bum-cica-bum. Ottima intuizione, per un brano che nasce come una ballata acustica e si sviluppa di pari passo con la narrazione, musica e parole a braccetto, come accade nella migliore delle tradizioni cantautorali. Niente male per il giovane artista bolognese, di cui attendiamo l’imminente pubblicazione del suo album d’esordio.
71. Ivana Spagna e Jay Santos – Cartagena
A circa vent’anni di distanza dal lancio del singolo “Mi amor”, l’artista veneta torna a giocare con sonorità latine e a destreggiarsi con lo spagnolo, il tutto lasciandosi trascinare dal ritmo incalzante e dalla spontaneità tipica dei brani nati d’istinto, piuttosto che da una progettazione studiata a tavolino. Il pezzo non è altro che tutto quello che si può chiedere e ci si può aspettare per la stagione estiva, un brano in grado di metterti buonumore e infonderti positività, il che di questi tempi sembra essere diventata quasi un’utopia.
70. Gigi D’Alessio e Guè Pequeno – Quanto amore si da
Per il ciclo “featuring improbabili” và ora in onda la recensione di questo singolo estivo, a seguire in seconda serata un film di Dario Argento. Scherzi a parte, questa collaborazione rappresenta un po’ un compromesso storico, forse più dell’ex governo giallo-verde, infatti dopo la coalizione tra Salvini e Di Maio non c’è più niente da stupirci. Un brano leggero che mette in comunione due mondi completamente diversi, mostrando ancora una volta la versatilità del cantautore napoletano, che in passato ci ha già abituati ad altri simili slanci estivi.
69. Max Pezzali – Welcome to Miami (South beach)
Essere o non essere fedele a se stesso, questo è il “problema” del cantautore pavese, che possiamo considerare un po’ come l’eterno Peter Pan della canzone italiana. Se da una parte è apprezzabile questo suo innato spirito da vacanza post-maturità, dall’altra bisogna ammettere che un tantino stona, soprattutto se consideriamo che il diploma al liceo scientifico il buon Max lo ha preso nell’86… ma noi gli vogliamo bene così, almeno chi come me è cresciuto con le sue canzoni, a pane e 883. A lui il merito di essere riuscito negli anni a consolidare uno stile unico e riconoscibile.
68. Irene Grandi – I passi dell’amore
In un’epoca in cui i cantanti fanno a gara per accaparrarsi il titolo di tormentone estivo, sfornando brani che seguono sonorità e cliché da bagnasciuga, l’artista toscana con un pezzo senza etichette, che non appartiene né ad un genere né ad una stagione e che, proprio per questa ragione, ambisce a restare nel tempo. In un momento storico-metereologico-discografico piuttosto incerto questo pezzo ha un retrogusto di certezza, perché sarà pur vero che non esistono più le mezze stagioni ma, fortunatamente, c’è ancora spazio e speranza per le belle canzoni.
67. Modà – Quel sorriso in volto
A quattro anni di distanza dalla pubblicazione dell’ultimo lavoro in studio, Kekko Silvestre e compagni rompono il loro silenzio discografico con un brano che incarna al 100% il proprio stile. Un brano romantico, ispirato e altamente rappresentativo, forse lontano da quello che viene richiesto oggi, soprattutto nel periodo estivo, ma fortemente apprezzabile. In un periodo storico confuso e infelice, tanto di cappello a chi decide di attingere dal proprio giardino, anziché cogliere ispirazione nel fertile terreno delle più comode attuali tendenze.
66. Antonella Lo Coco – Felici in due
Una canzone importante, di quelle che meriterebbero maggiore attenzione e che, invece, rischiano di passare inosservate tra le dune di un consumismo che sembra irreversibile. Tanto di cappello a a chi continua a non piegarsi alle tendenze, alle logiche radiofoniche, alla seduzione del viral, all’illusione che omologarsi possa rappresentare la propria salvezza. Diffondere l’amore attraverso la musica sembra essere diventata una pratica vintage, molto più comodo parlare di playa, superalcolici presi sul lungomare, della Tigre di Mompracem, di cielo e di Savana.
65. Mameli – Latte di mandorla
Firmato a quattro mani con La Zero, il brano racconta di una storia d’amore finita, dei pensieri che spesso non ci abbandonano e restano a farci compagnia. Perché, a volte, il ricordo è più forte della voglia di riavere a che fare con una determinata persona, a distanza di tempo si analizzano bene sia i pro che i contro, arrivando a capire e convivere con la decisione di averci dato un taglio, seppur la mancanza sia forte, quotidiana e talvolta insopportabile, prevale il desiderio di lasciare le cose come stanno. Il tempo passa ma il ricordo tende a restare per sempre.
64. Renzo Rubino – Dolcevita
Energia positiva, pura e purificante, quell’innata leggerezza che si richiede nella stagione estiva e che, purtroppo sempre più spesso, andiamo a cercare in cose futili e banali, prive di una reale importanza. Con questo brano, il cantautore pugliese riporta al centro dell’attenzione la spensieratezza, il sano desiderio di sorridere alla vita per essere ricambiati. A giudicare dal titolo, potremmo definirlo un testo “felliniano”, astratto ma concreto, realista e per certi versi visionario, la risposta al malumore, al malessere generazionale, alla musica dai contenuti negativi.
63. Luna – Asia
Tempo di nuova musica per la giovanissima cantante che abbiamo conosciuto ed apprezzato nel corso dell’ultima edizione italiana di X Factor, terza classificata alle spalle di Anastasio e Naomi. Prodotto da Big Fish, il brano segue la scia sonora del precedente “Los Angeles“, consolidando l’identità e il talento dell’interprete sarda, che si conferma per la sua originalità, almeno per quanto riguarda il panorama discografico del nostro Paese. Con i suoi sedici anni rappresenta, di fatto, una delle promesse della nuova scena musicale nazionale, isole comprese.
62. Negrita – Andalusia
Reduce dalla partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo, la band toscana rilascia la sua personale proposta per la stagione estiva 2019, una canzone che incarna al 100% la poetica del gruppo, ricordando in particolar modo alcune delle loro maggiori hit piazzate d’estate, da “Rotolando verso sud” a “Radio Conga”, passando per “Gioia infinita”. Tra i tanti poteri evocativi da attribuire alla musica, c’è quello di darti la possibilità di viaggiare, partire senza una meta, lasciarti alle spalle la noia e le difficoltà della vita quotidiana per trovare rifugio altrove.
61. Daniele Silvestri – Tutti matti
Reduce dal buon piazzamento e dal Premio della Critica ottenuti al Festival di Sanremo 2019 con “Argentovivo”, l’artista torna a mostrare il proprio duplice animo scanzonato e riflessivo, mai banale e sempre molto ispirato a livello narrativo. Il cantautore romano osserva il mondo in maniera autocritica, in un clima di somma distrazione e di enorme futilità, in cui tutti tendiamo a perdere il contatto con la realtà, con quello che ci circonda e, spesso e volentieri, anche con la terra sotto i piedi, per prestare attenzione a ciò che passa sotto le nostre dita.
60. Edoardo Bennato – Ho fatto un selfie
Un ritorno a sorpresa che ci restituisce uno dei più istrionici protagonisti del nostro cantautorato, capace di fotografare dettagli e comportamenti tipici dell’essere umano, sin dal suo debutto musicale avvenuto sul finire degli anni ’60, un brano ironico e altamente rappresentativo della poetica dell’artista partenopeo. Il tempo passa e le abitudini cambiano, così l’istantanea che viene fuori in questo nuovo pezzo, in realtà, non è altro che un autoscatto, simbolo della digitalizzazione che continua a prendere piede tra le nostre consuetudini quotidiane.
59. Andrea Vigentini – Come l’estate
Racconta un’estate alternativa il cantautore milanese, ovvero le vacanze vissute in città, all’ombra della propria casa. Protagonista una coppia che riscopre il piacere dello stare assieme, perché non serve andare chissà dove per stare bene, basta viversi e apprezzare con semplicità le piccole cose, quelle destinate a restare nel tempo. In tal senso, l’artista fotografa l’attuale società, sempre più votata a godersi la vita in maniera superficiale, futile e distratta, poco attenta a restituire importanza e valore alle cose importanti.
58. Francesco Renga – Prima o poi
La ricerca del sound e di un codice più contemporaneo, sono gli elementi che caratterizzano questa nuova fase artistica dell’ex Timoria, che risente dell’urgenza di trovare un nuovo modo di comunicare più consono all’attuale scenario discografico, senza sostare in una più comoda zona di comfort. Un desiderio che si avverte sin dal modo di cantare, molto più asciutto e molto meno arzigogolato rispetto al passato. Un pezzo che rappresenta uno spartiacque tra la necessità di reinventarsi e il desiderio di divertirsi rispettando la propria identità artistica.
57. Chiara Galiazzo e J-Ax – Pioggia viola
A due anni di distanza dalla pubblicazione del suo ultimo album “Nessun posto è casa mia”, la vincitrice della sesta edizione italiana di X-Factor torna in scena in una nuova veste, con un brano molto più radio friendly rispetto al passato, nuotando nella stessa direzione di tanti suoi colleghi, omologandosi nell’oceano di proposte estive. La canzone si lascia ascoltare piacevolmente, pur distaccandosi dall’idea che ci siamo fatti dell’artista veneta nel nostro immaginario collettivo. Se l’intento era quello di stupire, beh, sicuramente ha centrato l’obiettivo.
56. Tiromancino – Vento del sud
Sonorità caraibiche e versi sognanti, questo il composto che alimenta il lievito madre del nuovo singolo della band di Federico Zampaglione un brano che si distingue per intenzioni, interpretazione e capacità di narrativa. Come un vento caldo ti abbraccia in riva al mare, la musica è in grado di fare lo stesso, spesso in maniera prepotente, altre in modo dolce e flautato. Il gruppo romano continua nell’ardua impresa di infondere gentilezza ed eleganza, dimostrandoci che si può fare poesia pure d’estate, anche con l’ausilio di qualche “ahiahiahiahi”.
55. Cordio – Almeno tu ricordati di me
Il cantautore siciliano si dimostra ancora una volta sul pezzo, raccontando il concetto di condivisione inteso come possibilità di immagazzinare i momenti più belli della nostra vita in ricordi, per far sì che i rapporti e le relazioni non finiscano mai, anche se le dinamiche e le situazioni portano inevitabilmente le persone ad allontanarsi. Romantico ma non stucchevole, poeta ma non snob, urbano ma non metropolitano, un brano del genere negli anni ’90 sarebbe finito direttamente nella compilation blu del Festivalbar.
54. Levante e Carmen Consoli – Lo stretto necessario
Due generazioni a confronto, due artiste unite dallo stesso amore nei confronti della propria terra: la Sicilia, in una sequela di suggestioni, fotogrammi, ricordi, sapori e profumi del sud. Discograficamente potrà pure sembrare un azzardo, una mossa controcorrente soprattutto per quanto riguarda la scelta della stagione d’uscita, ma qualitativamente parlando è doveroso ricordare e considerare questa canzone come una piccola gemma di pietra lavica destinata a restare nel tempo, di anno in anno.
53. Giordana Angi – Chiedo di non chiedere
Sensualità e dolcezza, due comportamenti talvolta opposti che difficilmente riescono ad andare a braccetto, ma che trovano la giusta dimensione grazie alle doti compositive/interpretative della giovane cantautrice romana. Marchio di fabbrica è la sua capacità di utilizzare le parole con stile e trasparenza, arrivando al nocciolo della questione in maniera diretta e senza troppi giri di parole. La conferma che ci troviamo dinnanzi ad un’artista completa, capace di raccontare l’amore in tutte le sue forme, anche quello senza filtri e senza pudore.
52. Leo Gassmann – Dimmi dove sei
Un pezzo dinamico e ben strutturato che si discosta da qualsiasi altra proposta di questa estate 2019, il che denota una già ben costruita e consolidata identità musicale per il giovane talento romano. Una canzone che racconta il bisogno di evadere, scappare e fuggire dalla routine quotidiana con il solo scopo di staccare e potersi ritrovare. C’è chi per farlo parte per l’India, chi opta per il cammino di Santiago e chi preferisce imbracciare una chitarra per perdersi tra i propri pensieri, per arrivare alla conclusione che ognuno di noi è a suo modo unico.
51. La Zero – San Lorenzo
Un invito ad abbandonare le sovrastrutture, recuperando quella sana voglia di meraviglia, quell’incanto, quello stupore che scandisce le giornate di qualsiasi bambino. In molti casi la fantasia può rappresentare il grimaldello per scassinare le scocciature ed evadere dalle paranoie che, oggigiorno, la società produce in quantità industriale, senza nemmeno lasciarci il tempo di prestare attenzione ad una poesia, al rumore delle onde del mare, alle fate volanti, ad un piccolo e tenero gesto d’amore fatto di concretezza e di creatività.
50. Tropea – Scarda
Nei suoi pezzi il cantautore calabre è solito raccontare il mondo che lo ricorda con la meticolosità innata di qualsivoglia appassionato narratore, passando abilmente da un argomento all’altro, abbracciando per la prima volta sonorità ballabili, caraibiche, sensuali e decisamente ritmate. pur mantenendo una certa riconoscibilità a livello di scrittura. In questo brano fotografa con leggerezza la tematica dell’incontro d’estate, ponendo l’accento sull’importanza di ogni singolo attimo, destinato a restare per sempre nell’eternità di un momento.
49. Eros Ramazzotti – Siamo
Un brano carico di vissuto e di buoni sentimenti, come nella miglior tradizione del repertorio dell’artista romano, che decanta la bellezza e la complicità della vita di coppia, rievocando e autocitando la stessa “Più bella cosa” sul finale. Un inno all’amore, uno slogan che celebra l’autenticità e l’affidabilità di un rapporto solido, il tutto accompagnato da una melodia orecchiabile e riconoscibile sin dal primo ascolto. Funziona perché è fedele alle aspettative. perché l’amore resiste e si rinnova, tra romanticherie e suggestioni d’altri tempi.
48. Ligabue – Polvere di stelle
Prodotto da Federico Nardelli, il brano rappresenta un ulteriore passo in avanti del cantautore emiliano, che non tradisce le aspettative e nemmeno il suo ingombrante passato. Ritmica ed energia si mescolano ad una ritrovata orecchiabilità, il tutto impreziosito da un testo semplice, ma denso di significato, e da un ritornello che si lascia ricordare con estrema facilità. Una canzone analogica, di quelle in cui riusciamo a riconoscere ogni singolo strumento, con le chitarre elettriche in grande spolvero, come a dare il benvenuto al nuovo rock 2.0.
47. Fiorella Mannoia – Il senso
Uscire dalla propria zona di comfort sonora, così l’interprete torna in rotazione radiofonica con uno di quei brani che non ti aspetti, comunque ispirato e che non snatura la sua conclamata essenza. Sfumature dance fanno da sfondo ad un testo dal forte impatto emozionale. Freschezza e piacevolezza sono le due parole chiave di questa bella canzone d’amore, in un’epoca virtuale e digitalizzata non dobbiamo lasciarci trasportare da quello che accade, perché nulla è invalicabile se affrontiamo la vita con rispetto, se torniamo a chiamare le cose con il loro nome.
46. Tormento – 2 gocce di vodka
Nostalgici degli anni ’90 di tutto il mondo radunatevi, la vecchia scuola è ancora viva e lotta insieme a noi! L’ex frontman dei Sottotono sta vivendo un nuovo e prolifico periodo creativo, la prova ne è questo brano dal sapore di un vero e proprio slogan che ci auguriamo possa diffondersi a macchia d’olio anche tra le nuove generazioni, ai giovani convinti che la trap sia il massimo solo perché non conoscono altri riferimenti. Le mode passano, i tempi cambiano, ma solo i pezzi universalmente orecchiabili sono in grado di superare la prova del tempo.
45. Coez – Domenica
Sonorità anni ’80, con le tastiere belle predominanti e l’elettronica ben dosata, il tutto a servizio di una melodia orecchiabile e facilmente canticchiatile, che ben si colloca all’interno del filone indie-pop tanto in voga di questi tempi. Di sicuro la personalità vocale del cantautore è piuttosto ingombrante, al punto da restare impressa nell’ascoltatore senza ricordare nessun altro artista in particolare, se non per poetica un primissimo Vasco Rossi, d’altronde… che sia lunatica o meno, stiamo parlando pur sempre del giorno più amato e spensierato della settimana.
44. Jovanotti – Nuova era
Prodotta da Dario “Dardust” Faini, siamo al cospetto di una di quelle canzoni che non ti aspetti ma che, al tempo stesso, incarnano per poetica ed entusiasmo lo stile dell’eterno ragazzo fortunato. Al suo interno ci sono le keyword tipiche delle sue produzioni, dalla libertà al coraggio, il tutto legato dal solito filo conduttore rappresentato dall’amore. D’altronde, Lorenzo è uno che le mode non le ha mai seguite, proponendosi sempre in maniera molto credibile e dettando, spesso e volentieri, lui stesso nuove tendenze.
43. Alexia – Come la vita in genere
Un’ottima proposta estiva, al suo interno troviamo tutti gli elementi caratteristici di una potenziale hit, dall’orecchiabilità al ritmo, senza tralasciare l’attenzione al testo e una buona cura delle parole, frutto dell’esperienza di un autore come Daniele Magro e della produzione artistica affidata a Davide Tagliapietra. Nonostante ciò il mercato continua ad ignorare una voce del suo calibro e una canzone di questo livello, inutile domandarsi il perché, il segreto è non fermarsi all’apparenza, proprio come suggerito nell’ispirato testo di questo bel brano.
42. Anna Tatangelo – Tutto ciò che serve
Una scelta quasi obbligata, sia per quanto riguarda la tematiche che le sonorità elettro pop espresse nel brano firmato da Rory di Benedetto e Rosario Canale. Un pezzo che si lascia ascoltare e ballare con facilità, che invita l’ascoltatore a non accantonare i propri sogni, a riportarli al centro dei propri obiettivi, valorizzandoli giorno dopo giorno. Mai lasciarsi abbattere dalle avversità, avere ben chiari i nostri desideri può essere il giusto carburante per alimentare la nostra determinazione e incoraggiare le nostre aspettative.
41. Lo Stato Sociale, Arisa e Miss Keta – Dj di m****
Un terzetto sulla carta improbabile che, ascolto dopo ascolto, convince e si impone come tra i pezzi più irriverenti e innovativi della stagione, sia per quanto concerne il testo che per le sonorità. Co-prodotto da Fabio Gargiulo e Congorock, il brano racconta un’ipotetica storia d’amore stroncata sul nascere, che si interrompe proprio come usa fare un DJ con la nostra canzone preferita. Disillusione e umorismo, questi gli ingredienti per un pezzo che, con tutta probabilità, non diventerà un tormentone, ma si lascia ascoltare allo stesso modo con piacere.
40. Deborah Iurato e Soul System – Stammi bene (On my mind)
A tre anni dalla sua ultima pubblicazione, l’artista vincitrice di Amici 13 trova nel gruppo vocale di X Factor 10 la giusta compagnia per dare vita ad un feauturing per nulla scontato che ha il sapore di una ritrovata consapevolezza. Prodotta da Placido Salomone, la canzone conferma le incredibili doti vocali della sua interprete, per la prima volta alle prese con la stesura del testo, che riesce nell’intento di alleggerirsi, trovando una chiave giusta e decisamente più consona alla sua età, pur restando fedele a se stessa e ai propri ascolti.
39. Valerio Scanu – Affrontiamoci
Ritmo e freschezza sono gli ingredienti di questa curiosa proposta estiva dell’interprete, che sfoggia le proprie velleità vocali anche in territori sonori per lui inconsueti. Nonostante il sound vivace, il testo si presenta ispirato e diretto, sviscerando le dinamiche tipiche di un momento di sofferenza, quando ci si sente smarriti in preda alle paure e alle illusioni, bisogna trovare il giusto stimolo per reagire. Il confronto con la vita e le nostre abitudini diventa l’unica via possibile per la nostra rinascita, la volontà è il fattore determinante.
38. Virginio – Cubalibre
Laddove molti suoi colleghi hanno fallito, il vincitore della decima edizione di “Amici” riesce nell’intento di suonare pop servendosi dell’elettronica in maniera efficace e posata, senza venirne totalmente assorbito o uscirne snaturato. Il risultato? Un brano estivo ma non pensato per la bella stagione, che non parla direttamente d’estate bensì della libertà e della spensieratezza tipiche di questo assolato periodo dell’anno. Un pretesto alcolico per lanciare e infondere un messaggio positivo e, per certi versi, illuminante.
37. Shade – La hit dell’estate
Ennesimo pezzo indovinato che fa capolino sul mercato discografico estivo dopo il successo delle tre precedenti “Odio le hit estive“, “Bene ma non benissimo” e “Amore a prima Insta”. Questo nuovo pezzo ci dimostra che è ancora possibile realizzare interessanti tormentoni senza filtri e, sopratutto, senza l’ausilio di effetti speciali o di particolari featuring. Già dal primo ascolto il brano convince, non solo per l’effetto-simpatia tipico delle produzioni del rapper torinese, ma anche dal punto di vista musicale è riconoscibile ed apprezzabile una certa evoluzione.
36. Le Deva – Shangai
A dodici mesi di distanza dal lancio de “L’estate tutto l’anno“, le quattro artiste tornano con un brano fresco, che gioca su riferimenti estivi e cliché tecnologici, sotto il segno della leggerezza e della voglia di concedersi un po’ di meritato divertimento. A dir poco sorprendenti le sonorità, che richiamano produzioni di respiro internazionale, un’azzeccata incursione ritmica e suadente tra le sonorità power dance, che ci regala quattro vocalità e personalità straordinarie, capaci di non risultare mai banali nel trasmettere tutta la loro genuina gioia di vivere.
35. Nek – Alza la radio
Una canzone che rappresenta un’ode alla radio, intesa come veicolo di suggestioni, compagna sia di momenti piacevoli che spiacevoli, nonché soundtrack delle nostre giornate. Con questo pezzo l’artista dimostra tutta la propria sensibilità, l’estrema attenzione al dettaglio, una sorta di ritorno alle origini, agli indiscussi capolavori realizzati negli anni ’90, quando il mondo e la musica erano diversi. Il cantautore di Sassuolo fa centro, cogliendo l’importanza del riuscire a fare un passo indietro per recuperare un po’ di lucentezza dal proprio passato.
34. Antonio Maggio – Il maleducato
“Generazione di fenomeni” cantavano giustamente gli Stadio all’inizio degli anni ’90, generazione di persone abitualmente rimbalzate alle feste risponde oggi il cantautore pugliese, artista che non ha bisogno certo di presentazioni, tra i più ispirati esponenti della nuova scena cantautorale. Ritmo coinvolgente e testo intelligente, in un mondo ideale queste due caratteristiche basterebbero per rendere questo pezzo un papabile tormentone radiofonico, perché possiede tutte le carte in regola per lasciarsi ascoltare e farsi canticchiare con estrema facilità.
33. Alessandro Casillo – Hasta luego
Ottima proposta estiva per il vincitore delle Nuove Proposte di Sanremo 2012, una canzone benfatta che si colloca perfettamente nell’immaginario collettivo musicale della calda stagione. Se questo pezzo fosse stato proposto in spanglish da qualche giovane artista latinoamericano, probabilmente avrebbe ottenuto l’attenzione dei media e sarebbe arrivato a molte più persone, ma questo è un problema tipico del nostro Paese, roba da far venir voglia di andare via di qua… Caracas, Sud America… convinti che, all’estero, un talento del genere sarebbe sicuramente valorizzato.
32. Bianca Atzei – La mia bocca
Stupisce la scelta di proporre per l’attuale stagione una canzone come “La mia bocca”, che rievoca suggestioni estive senza cadere nei soliti riferimenti triti e ritriti, incentrando l’intera narrazione sulla nascita di una storia d’amore che sembra già satura, verosimilmente figlia dei tempi che corrono, in un’epoca sempre più votata alla mancanza di confronto, all’assenza di un dialogo costruttivo. Il risultato è un cocktail analcolico di passionalità, che suona contemporaneo nonostante i chiari riferimenti al passato e un’ariosità tipica di altri tempi.
31. Dolcenera – Amaremare
Nonostante il periodo d’uscita, il brano racchiude nel testo un significato profondo, che riflette sull’importanza della salvaguardia del nostro ecosistema. Un pezzo d’amore universale, l’inno di chi vuole bene a se stesso e, di conseguenza, al suo prossimo. Parole schiette e dirette, seppur con un ritmo ballabile, a metà tra la denuncia e la presa di coscienza, con un testo che spinge a pensare e un sound capace di coinvolgerti. Se le canzoni riescono nel difficile compito di indurre le persone a riflettere, ben vengano produzioni di questo calibro.
30. Ghali – Turbococco
Un’ottima proposta analizzandola da tutte le angolature, perché sperimenta nuove sonorità e apre ad una nuova frontiera della trap, quella che si contamina con altri generi, in questo caso con un sound decisamente più latino. Una strada asfaltata da Achille Lauro, precursore dei tempi, che si rivelerà a lungo termine la via di salvezza per non far affossare un genere destinato a passare di moda. Tutto sommato il risultato soddisfa ascolto dopo ascolto, al punto da innescare in loop una serie di ripetizioni, il cosiddetto effetto “otra vez!”.
29. Giulia Mutti – L’estate con me
Una proposta originale sia dal punto di vista musicale che a livello testuale, che risuona fresca ed interessante sin dal primo ascolto. La cantautrice toscana nuota controcorrente affinando la propria identità artistica, aggiungendo di canzone in canzone un ulteriore tassello al proprio percorso, fatto di canzoni sempre più a fuoco e di testi ricercati, ne è una prova lampante la frase “l’onestà è un tatuaggio che va via dopo un lavaggio”, uno dei versi più azzeccati per descrivere l’attuale momento storico che stiamo vivendo.
28. Mietta – Milano è dove mi sono persa
Un pezzo che mette in risalto la vocalità e l’ecletticità dell’artista, grazie a sonorità moderne e internazionali che accompagnano un testo dotato di un linguaggio attuale e comprensibile a più generazioni, in maniera piuttosto trasversale. Viviamo in un’epoca abbastanza confusa, comprendere l’onestà intellettuale-musicale di una canzone o di un disco diventa sempre più difficile, ma con un piccolo sforzo, andando soprattutto ad analizzare il percorso riascoltando i lavori passati, sono certo che chiunque possa intuire la differenza tra fake-music e real-music.
27. Tiziano Ferro – Buona (cattiva) sorte
Confezionato dal pluripremiato produttore statunitense Timbaland e composto a sei mani dal cantautore di Latina, insieme a Emanuele Dabbono e Giordana Angi, il brano segna la rentrée discografica di uno degli artisti più amati dal pubblico. Nuota controcorrente il cantautore di Latina, ha imparato a farlo, o più semplicemente è tornato allo spirito iniziale che ha contraddistinto i suoi esordi così tanto fuori dagli schemi. A trentanove anni “suonati” (in senso musicale e non anagrafico) può davvero permetterselo.
26. Enrico Nigiotti – Notturna
Il cantautore livornese dimostra tutta la sua poliedricità con una canzone leggera ma, al tempo stesso, incalzante e carica di pathos, che racconta l’irrefrenabile desiderio vissuto e consumato in una notte di passione. Un brano dal sapore estivo, fresco e leggero, impreziosito dal fischiettio dell’inciso, accattivante quanto martellante. Un invito a prendere tutto meno sul serio e a vivere un po’ più alla leggera, riscoprendo il valore delle piccole cose, intercettare i nostri brividi e sentire quanto possono soffiare bene, proprio come il vento.
25. Arisa – Tam tam
Una bella canzone estiva, ben strutturata, volutamente con un testo leggero, dotata di un ritmo martellante, in qualche modo coerente con il suo significato. Di fatto un pezzo centrato, uno scioglilingua che soltanto una grande voce è in grado di far suo con credibilità. L’interprete lucana riesce a convincere laddove altre sue colleghe hanno miseramente fallito, ossia nella “prova costume” del famigerato tormentone estivo, dimostrando tutta la propria versatilità, il suo lato più sbarazzino e l’innata voglia di non prendersi mai troppo sul serio.
24. Gazzelle – Polynesia
La canzone della non-evasione e del riuscire ad ammettere a noi stessi (oltre che ad Houston) che abbiamo un problema, rendersene conto e imparare a conviverci sono i primi due passi fondamentali verso la ripresa, perché da quel momento in poi il cammino sarà in discesa. Il segreto del successo del cantautore romano è quello di riuscire a parlare un linguaggio universale affrontando tematiche comuni, perché non serve scappare, prenotare una vacanza in un posto sperduto, il primo step per reagire è rappresentato dal pronunciare un terapeutico “non mi va”.
23. Ultimo – Ipocondria
Funziona anche se non è estivo o conforme alle regole dell’attuale circuito discografico ma, si sà, chi non segue le mode e cerca di apportare le proprie personali innovazioni è destinato a restare nel tempo. Il brano rappresenta da una parte un manifesto dell’insicurezza, mentre dall’altra, un grande attestato d’amore, sentimento attraverso il quale si possono guarire le ferite, rimarginarle fortificando il proprio tessuto muscolare. Il tutto raccontato con l’abile poetica del cantautore romano, perfettamente sincronizzato con il presente, il passato e il futuro.
22. Diodato – Non ti amo più
Una canzone senza tempo e senza stagione, che fa dell’onestà sentimentale la sua forza più grande, in quest’epoca così virtuale e poco virtuosa, in cui tendiamo a farci andare bene tutto pur di non dover prendere mai una decisione o portare avanti con determinazione una qualche posizione. L’artista non ha paura di cantare l’epilogo di una storia d’amore, sentimento che rappresenta un serbatoio infinito di canzoni, che non potrà mai annoiare il pubblico perchè non smetterà mai di riempire/svuotare le nostre giornate.
21. Le Vibrazioni – L’amore mi fa male
Ennesimo pezzo azzeccato e suonato per il gruppo milanese, a colpire sin dal primo ascolto è il testo, in particolare nell’inciso, in cui ci si interroga se davvero l’amore sia in grado di farci stare bene o, più semplicemente, sia un modo come un altro per farci impazzire, tremare e intonare dolenti un accorato “ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi”. Scritto da Francesco Sarcina con Giulia Anania, Valerio Carboni e Marta Vetturini, prodotto Luca Chiaravalli, il brano unisce l’incalzante ritmo della band a sonorità pop-latine, in un crescendo di ispirate suggestioni.
20. Maneskin – L’altra dimensione
Atmosfere latine e suggestioni gitane fanno da tappeto all’imponente ritorno radiofonico di Marlena. L’innata voglia di apparire fuori dagli schemi, sempre più in maniera diversa e inaspettata, è il marchio di fabbrica della band romana, che ha già ampiamente dimostrato di saperci fare, che l’eccentricità e l’eccellenza possono andare di pari passo, senza scalfire minimamente la credibilità artistica. Canzone dopo canzone Damiano e compagni sono riusciti nel difficile intento di ridonare un po’ di bagliore in questa allarmante penombra discografica. E luce fu.
19. Federica Abbate e Lorenzo Fragola – Camera con vista
Voci in perfetta armonia che si fondono tra loro, qualcosa di diverso dalla solita proposta estiva, il tutto impreziosito da un testo profondo e con una vena molto intima, se vogliamo pure un filino malinconica, che riflette sulle più recondite e tipiche fragilità dell’attuale nostra società, dal disagio alla paura di mostrare noi stessi per il timore di non piacere. Una canzone onesta, che descrive appieno il mondo introspettivo e, per certi versi, surreale della cantautrice milanese, senza deludere le aspettative.
18. Marco Mengoni – Muhammad Alì
Un brano che segue l’istinto e trasforma i contrasti in opportunità, abbracciando uno stile dance e dando prova che la voce del cantante di Ronciglione può funzionare in più direzioni, adattandosi a qualsiasi stagione. Tra le righe del testo, si invita l’ascoltatore a riflettere sul valore della vita paragonata ad un ring, dove ogni giorno equivale ad una sfida. Ci vuole astuzia per sconfiggere le negatività, smettere di autoinfliggerci responsabilità e superare i nostri limiti, qualsiasi ostacolo può rappresentare per noi uno stimolo.
17. Annalisa – Avocado toast
La cantautrice ligure esplora nuovi orizzonti sonori, seguendo la scia dei suoi ultimi lavori. Un rinnovamento interessante che, come tutte le innovazioni, può essere soggetto a critiche, perché quando cerchi di fare qualcosa di nuovo ci sarà sempre chi storcerà il naso mettendo in paragone il presente con il passato. Dal punto di vista testuale, questo brano contiene tutto quello che ci si può aspettare da un pezzo destinato al mercato estivo, il tutto condito da un pizzico di surrealismo e un tocco di sensualità interpretativa.
16. Loredana Bertè – Tequila e San Miguel
In un mercato discografico in cui vige la regola non scritta del “successo-deja vu”, la cantante decide di ripetersi (al contrario di Paganini) sfornando la seconda hit estiva consecutiva, dopo l’ottimo riscontro ottenuto dodici mesi fa insieme ai Boomdabash. La leonessa torna a ruggire e, per l’occasione, non ha scelto come habitat naturale la savana, bensì i bagnasciuga delle spiagge italiane. Dalla standing ovation del Teatro Ariston a quella dei villaggi vacanze, una scelta per certi versi curiosa ma, si sà, bisogna battere il ferro quando è caldo.
15. Elisa e Carl Brave – Vivere tutte le vite
La cantautrice di Monfalcone cerca di rinnovarsi, non molla la presa e per farlo scende a compromessi con la scena indie-rap, dopo Calcutta e Rkomi è la volta di Carl Brave che… o lo ami, o lo odi oppure non comprendi più della metà di quello che dice. Per quanto mi riguarda, scelgo la terza opzione. Comunque sia, si tratta di un buon pezzo estivo… certo la musica d’autore è ben altra cosa ma, nel grande universo parallelo dei tormentoni, rappresenta uno di quei rari corpi celesti in grado di ospitare forme di vita intelligenti, almeno per metà.
14. Romina Falconi – Magari muori
L’ironia della cantautrice romana era già nota alle cronache musicali, ma in un’estate così torrida un testo così agghiacciante non può che colpire per il suo effetto refrigerante. Scavando nel profondo e leggendo attentamente le parole, si scopre come questo pezzo non sia altro che un vero e proprio inno alla vita, la prova che l’ironia aiuta sempre a prendere le cose con il giusto peso. Una canzone geniale sotto tutti i punti di vista che, in un mare di similari proposte estive, quantomeno non ti fa crepare di noia.
13. Francesco Gabbani – E’ un’altra cosa
Il cantautore toscano non tradisce le aspettative a livello di poetica, la sua verve a metà tra l’acuto e lo scanzonato è la solita, ma appare un po’ più debole a livello di sonorità rispetto alle tracce presenti nel suo precedente disco. Paragoni a parte, è apprezzabile la volontà di non ripetersi, proponendo qualcosa di nuovo, perché assecondare le abitudini del nostro padiglione auricolare rappresenta una scelta vincente solo nell’immediato e non a lunga distanza, solo per questo meriterebbe una bella standing ovation. E tanti cari saluti alla scimmia.
12. Charlie Charles, Sfera Ebbasta, Fabri Fibra e Mahmood – Calipso
Un pezzo che sviscera metaforicamente il tema della tentazione, che può essere inteso come seduzione, lusinga, corruzione e tante situazioni con cui quotidianamente siamo costretti a fare i conti. Se è vero che “l’occasione che fa l’uomo ladro”, in un’epoca ambigua come la nostra è necessario ricordarsi di seguire il proprio cuore, come cantato nell’ipnotico inciso del pezzo, perché dietro ad un ipotetico tormentone a volte si può nascondere un senso da ricercare e da saper interpretare.
11. Takagi & Ketra, Giusy Ferreri e Omi – Jambo
Il rodato duo di producer si rituffa per la terza annata consecutiva nel mare delle hit estive, al principio furono Paola & Chiara, mentre oggi la stagione balneare non può iniziare senza l’ausilio del loro contributo musicale. Dalle favela brasiliane alle capanne Masai della Savana il passo è breve, con sonorità afro-beat che sostituiscono i ritmi carioca della precedente stagione. Certo, bissare un successo come “Amore e capoeira“ non era facile anche perché la concorrenza quest’anno è più agguerrita, ma il pezzo è decisamente più debole del previsto.
10. Achille Lauro – 1969
Il processo di “canonizzazione musicale” del rapper romano passa dal rock’n’roll, a cinquant’anni di distanza dallo storico allunaggio, l’artista celebra uno dei momenti più importanti della nostra storia artistico-culturale, con l’ennesimo pezzo spiazzante e super azzeccato. Un brano suonato veramente, dall’inizio alla fine, ed è proprio questo che colpisce. Per tutta questa serie di ragioni possiamo considerare Lauro un pioniere, perché ha intuito per primo la necessità di creare mode e non di cavalcarle, coma a dire “il vecchio che avanza”. Che altro aggiungere se non Wow?!
9. Baby K – La playa
Quarto tormentone in cinque anni per la rapper, una media che farebbe impallidire persino i Righeira degli anni ’80, al punto da poter algebricamente affermare che “Mario Biondi sta al Natale come Baby K sta all’estate”. Il pezzo appare leggermente più riuscito dei precedenti, anche se la domanda che tutti ci poniamo è: riuscirà la nostra eroina a piazzare una hit almeno in una delle altre tre stagioni? Lo scopriremo solo vivendo, almeno per il momento c’è stato lo sforzo di alzare l’asticella… del limbo.
8. Thegiornalisti – Maradona y Pelè
Tommaso Paradiso e compagnia bella, confezionano un altro pezzo degno dell’attenzione delle radio, che funzionerà negli stabilimenti balneari, ma c’è da chiedersi per quanto tempo ancora potranno andare avanti canzoni che fanno l’elenco della spesa e non dicono in realtà nulla, in questo caso vengono addirittura scomodati Robert De Niro e la tigre di Mompracem. Musicalmente niente da eccepire, la produzione merita una standing ovation, ma il testo? Siamo passati dal “c’era una volta l’indie” ad un fiabesco“e vissero tutti felici e in tendenza”.
7. Fred De Palma e Ana Mena – Una volta ancora
Premetto di non essere mai stato un fan del reggaetton, ma il rapper torinese è riuscito ad interiorizzare un genere stravolgendolo completamente dal suo interno, italianizzandolo e rendendolo personale al 100%. A dodici mesi di distanza dal successo di “D’estate non vale“, si riconsolida la coppia artistica con la bella Ana Mena sulle note di una romantica canzone d’amore in grado di bucare la corazza del nostro corazòn. Che sia “bachatòn“, “romanticòn” o “palmatòn” poco importa, certo è che si tratterà sicuramente di un piacevole tormetòn.
6. Fabio Rovazzi, J-Ax e Loredana Bertè – Senza pensieri
Dopo aver occupato la tangenziale con il suo bel trattore, averci mostrato il ca’ che gliene frega, costretto Gianni Morandi a cantare con lui prendendo in ostaggio la sua Anna, rubato le voci di Emma, Nek e Al Bano, il buon Fabio torna con il quinto tassello della sua personalissima saga, l’ennesima azzeccata genialata che si lascia canticchiare con facilità, perchè la soluzione a tutti i nostri problemi, forse, sta davvero nel riuscire a staccare ogni tanto la testa e pensare il meno possibile. Seppur sarcastico è, senza ombra di dubbio, comunque un buon suggerimento.
5. J-Ax – Ostia lido
Tra le hit da spiaggia di questa afosissima estate, l’ex Articolo 31 si impone come uno degli assoluti “summer king”. Il brano racconta l’estate alternativa e disillusa tipica di questo preciso periodo storico, un fedele manifesto vacanziero 2.0 che si rivolge a coloro i quali riescono a godersi le proprie giornate al mare, lasciando i vari problemi a casa o in ufficio, accontentandosi di ciò che si possiede per assaporare, attimo dopo attimo, la bellezza di quello che i nostri occhi fotografano quotidianamente, riscoprendo il valore delle piccole cose. Stra-funziona.
4. Benji & Fede – Dove e quando
Una canzone che possiede tutti gli elementi per lasciarsi ricordare con facilità senza annoiare, caratteristica fondamentale per un papabile tormentone, perché il rischio di stancare e non riuscire ad arrivare a fine agosto è sempre dietro l’angolo. A differenza di altri colleghi che spuntano d’estate per poi riandarsene in letargo d’inverno, il duo modenese riesce a convincere in tutte le stagioni. In tal senso, questo pezzo rappresenta una piacevole proposta estiva che non passa inosservata tra le tante uscite da spiaggia del momento.
3. Irama – Arrogante
Piazzare hit in classifica significa tener conto delle condizioni climatiche, utilizzare le sonorità consone a ciascuna stagione, possibilmente senza snaturare il proprio percorso per non perdere credibilità. In questo pezzo, l’artista ci invita a riflettere, a guardare oltre l’apparenza, il tutto con un sound sbarazzino e “caciarone” che acchiappa ascolto dopo ascolto. L’arpeggio di chitarra e la melodia sensuale rappresentano il valore aggiunto di un pezzo, al ritmo coinvolgente e spassionato di un corale “oh-eoh”.
2. Elodie e Marracash – Margarita
Prendete tequila, triple sec e qualche spicchio di lime, mescolate bene e aggiungeteci una delle voci più fresche e interessanti del panorama musicale nostrano. Il risultato? Un drink musicalmente elegante che piace senza risultare piacione, strizzando l’occhio alle mode del momento senza apparire ruffiano. Un pezzo che possiede tutte le carte in regola per funzionare, perché si lascia ballare e canticchiare con facilità, per un pezzo destinato ad accompagnarci nelle giornate al mare o nelle gite fuoriporta… direi proprio che basta e avanza!
1. Boomdabash e Alessandra Amoroso – Mambo salentino
Un brano che profuma di hit sin dal primo ascolto, perché possiede un’allegria genuina, contagiosa e tanta freschezza che di sicuro raffredderà le nostre prossime torride settimane, come la nuova “Mas que nada” del Tavoliere delle Puglie. A vent’anni esatti dal famoso “Mambo n°5” di Lou Bega, l’ondata cubana torna a farsi sentire sulle spiagge del nostro litorale, sapientemente mescolate con le sonorità mediterranee che la nostra bella terra ci offre, il tutto condito da un sound coinvolgente e da un inciso estremamente orecchiabile/canticchiabile.
Nico Donvito
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